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Priolo guida la protesta degli ex consiglieri regionali

LAMEZIA TERME A guidare la protesta degli ex consiglieri regionali di tutta Italia, minacciati dai possibili tagli a indennità e diritti “acquisiti”, è un volto noto della politica calabrese. Stefa…

Pubblicato il: 22/11/2014 – 10:26
Priolo guida la protesta degli ex consiglieri regionali

LAMEZIA TERME A guidare la protesta degli ex consiglieri regionali di tutta Italia, minacciati dai possibili tagli a indennità e diritti “acquisiti”, è un volto noto della politica calabrese. Stefano Arturo Priolo, già membro dell’assemblea regionale, ha scritto una lettera al presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, in qualità di rappresentante del “Coordinamento nazionale delle associazioni di consiglieri ed ex consiglieri regionali e di ex deputati delle assemblee regionali”. Il contenuto è una sorta di monito: guai a toccare i nostri privilegi. Priolo, come riferisce Sergio Rizzo sul Corriere della Sera di oggi, ha preannunciato contenziosi «per resistere in giudizio ovunque contro l’attacco a giusti e legittimi diritti acquisiti». Il tentativo di applicare una spending review anche ai vitalizi degli “ex” rappresentanti delle istituzioni – regionali e no – sta ormai prendendo piede da Nord a Sud. E i diretti interessati provano a resistere, minacciando azioni legali.
In Lombardia – ricorda Rizzo – sono scattati i ricorsi al Tar contro il taglio del 10% degli assegni. «Poi il fenomeno si è esteso al Trentino Alto Adige, dove ben 51 ex consiglieri hanno avviato una battaglia giudiziaria contro la richiesta di restituire parte delle somme incassate la scorsa estate come bonus per aver accettato il taglio dei vitalizi in pagamento».
Stesso canovaccio alla Regione Lazio, che in base alle vecchie norme potevano riscuotere il vitalizio a 50 anni di età e dopo il versamento di appena cinque anni di contributi.
Si vogliono cambiare le carte in tavola? Ecco le barricate. «L’unica cosa che però non vorremmo – continua Rizzo – è che le munizioni per sostenere quelle battaglie legali venissero fornite ancora una volta dai contribuenti. In ogni Regione esiste un’associazione degli ex consiglieri, che non si mantiene soltanto con le quote dei soci, ma pure con i contributi dei consigli regionali a cui vorrebbero fare causa nel caso di “attacco ai diritti acquisiti”. E che oltre ai soldi mettono a disposizione di quelle associazioni strutture, spazi e personale».

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