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Reggio, debutta il collettivo musicale (L)imitazione

È sotto il tetto appena rinnovato del Cartella – il centro sociale distrutto dall’incendio che una mano ancora anonima ha appiccato ormai più di due anni fa – che il collettivo musicale (L)Imitazio…

Pubblicato il: 22/11/2014 – 22:12
Reggio, debutta il collettivo musicale (L)imitazione

È sotto il tetto appena rinnovato del Cartella – il centro sociale distrutto dall’incendio che una mano ancora anonima ha appiccato ormai più di due anni fa – che il collettivo musicale (L)Imitazione ha voluto presentarsi per la prima volta alla città. Un debutto che arriva a pochi mesi dall’insurrezione – culturale, sociale – provocata da quel festival di cover band, a settembre spacciato dalla Provincia di Reggio Calabria come evento culturale di punta delle festività mariane, che ha fatto indignare più o meno noti gruppi reggini che con alterne fortune da tempo tentano di portare avanti la propria proposta musicale originale. «Non siamo contrari alle cover band. Molti di noi, parallelamente al proprio progetto musicale, si dilettano con esperienze di questo tipo. – spiega Ciccio Villari, cantante degli (AllMyFriendzAre)DEAD e fra i fondatori del collettivo – Ma c’è una differenza sostanziale fra intrattenimento e cultura». E proprio con l’intento di rivitalizzare l’asfittico circuito artistico cittadino, troppo spesso condizionato da logiche imprenditoriali e di mero spettacolo, nasce il collettivo (L)Imitazione. Una realtà a trazione musicale, ma che accoglie anche semplici estimatori, amanti della musica, e in prospettiva tiene aperte le porte a qualsiasi altra espressione artistica, ma con un unico obiettivo che è sempre Villari a spiegare «creare una proposta culturale alternativa mettendo insieme gli sforzi dei singoli». Per adesso, dentro (L)Imitazione ci sono tanto le band storiche di Reggio, come gruppi nuovissimi di ragazzi poco più che adolescenti, ma che già hanno avuto il coraggio, la forza e forse anche l’incoscienza di elaborare una proposta musicale propria. « Da due mesi, ventidue gruppi di musica inedita reggina si incontrano regolarmente con un proposito: far sì che la musica sia scambio, sia un mezzo di comunicazione, non merce», dice Enzo Rotox Rotondaro, artista poliedrico che nel corso della sua carriera ha spaziato dall’hardcore al dub, fin dall’inizio anche lui animatore di (L)imitazione.
Dal cantautorato al metal, passando per la musica strumentale e l’hip hop, fino all’elettronica, il collettivo non ha posto alcuna preclusione di genere o di stile. Si è dato solo un obiettivo, al contempo semplice e ambizioso: costruire un percorso di serate che abbiano come protagoniste le band reggine destinato a sfociare in un festival autoprodotto, già fissato per l’inizio dell’estate. Un’idea – quasi un’utopia all’inizio, si mormora con orgoglio in sala – che nel giro di pochi mesi, non solo ha preso forma, ma ha incontrato anche il consenso di locali notturni reggini, come il Cluster Eventi o il Random Music Club, ma animerà anche luoghi come il Museo dello Strumento, anch’esso sfregiato da un incendio, e la House of Bak, per poi passare – da febbraio – anche in provincia, grazie all’ospitalità offerta dalla Birreria 34 di Taurianova. « Non siamo interessati a elemosinare serate – spiega Giuseppe Vizzari dei “Ciclope” – Siamo un gruppo di persone amanti della musica, amanti dell’arte, che si è ritrovata senza la possibilità di esprimersi. Questo è il tentativo di creare qualcosa di nuovo, di vivo».
Un progetto che ha fatto proseliti a Reggio, ma ha ricevuto anche la “benedizione” di personaggi di riferimento nella galassia musicale italiana, come Giordano Sangiorgi, patron del Mei (Meeting delle etichette indipendenti), considerato la più importante manifestazione dedicata alla nuova scena musicale indipendente italiana. Anche Sangiorgi ha voluto essere presente – quanto meno virtualmente – al debutto di (L)imitazione, collegandosi in diretta skype da un contest in queste ore in corso nei pressi di Pisa, per dire che le «proposte culturali come quella di (L)imitazione, come questa di oggi a Pisa, sono da tutelare e magari da far convergere almeno una volta l’anno anche in un appuntamento unico». Tecniche di difesa per un mondo assediato dalla crisi economica in generale e dalla crisi del disco in particolare, che per Sangiorgi sono necessarie per proteggere la musica da una progressiva sottrazione di spazi, attenzioni e agevolazioni. Una battaglia nazionale, e forse non solo, che sta nel dna del collettivo e forse anche nei progetti futuri. Oggi però (L)imitazione è tutto concentrato nella costruzione del percorso che inizierà il 6 dicembre con l’esibizione delle prime band reggine, determinate a salire sul palco per dare concretezza alle parole d’ordine che il collettivo di è dato «Quando l’arte non risuona vuol dire che ha bisogno di più attenzione. L’idea di (L)Imitazione è dargliela».

 

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

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