CALABRIA AL VOTO | Trionfo per il candidato dem

COSENZA Mario Oliverio è il nuovo presidente della Regione Calabria. Il candidato del centrosinistra è nettamente in testa sin dal primo momento. Su 127094 voti validi l’esponente dem conquista il 61,9% dei consensi, la forzista Wanda Ferro il 24,9%, l’alfaniano Nico D’Ascola 8,4%, il grillino Cono Cantelmi 3,4% e l’esponente della sinistra radicale Domenico Gattuso il 1,1%.

LE PROIEZIONI La seconda proiezione di Demoskopica, annunciata all’1,40, conferma il vantaggio di Mario Oliverio, anche se con percentuali leggermente diverse. La copertura del campione è del 55%. Ecco le percentuali, basate su dati reali: Oliverio 58,7%, Ferro 24,6%, D’Ascola 9,5%, Cantelmi 5,8%, Gattuso 1,6%. La proiezione offre anche risultati riferiti alle liste. Le percentuali di quelle che sostengono Oliverio: Pd 27,4%, Oliverio presidente 6,8%, Calabria in rete 6,3%, Autonomia e diritti 5,7%, La Sinistra con Speranza 4,4%, Democratici e progressisti 3,9, Centro democratico 3,9, Cdu 1,2%. Per le liste schierate con Wanda Ferro: Casa della libertà 10,8, Forza Italia 10,1, Fratelli d’Italia 2,3. Nello schieramento di Nico D’Ascola, invece, Ncd arriverebbe al 7,3% e l’Udc al 2,8%. Chiudono la fila L’Altra Calabria, con l’1,2% e il M5S con il 5,9%. Sarebbero, dunque rappresentate in consiglio regionale, se il datto fosse confermato, Pd, Calabria in rete, Autonomia e diritti, La Sinistra con Speranza, Casa della libertà, Forza Italia e Nuovo centrodestra. Ma la proiezione lascia speranze anche a Democratici progressisti e Centro democratico. 

MAGORNO ESULTA «Si profila una netta affermazione di Mario Oliverio che possiamo considerare oramai il nuovo presidente della giunta regionale della Calabria. A lui vanno gli auguri e in bocca al lupo più caloroso di tutti i democratici». È quanto dichiara il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno, che prosegue: «I calabresi hanno democraticamente deciso che bisognava voltare pagina ed il compito che attende Mario Oliverio,  e tuta la coalizione di centrosinistra, è certamente arduo ma deve essere affrontato con volontà e fiducia. C’è una regione da risollevare dopo i disastri compiuti dal centrodestra e per questo ci sarà bisogno di uno sforzo unitario e straordinario per rispondere alla responsabilità di governo che i calabresi ci hanno dato».

Dice ancora il segretario regionale: «Il dato dell’affluenza al voto è particolarmente preoccupante e impone da domani una profonda riflessione. Per questo tra le sfide impegnative che ci attendono ci  dovrà essere anche quella di riavvicinare i  cittadini alla politica. Potremo farlo solo ridando una dimensione etica alla politica, governando bene per rispondere ai drammatici problemi della nostra terra». 

IL TWEET DI RENZI Non è un test per il governo, ripeteva ieri mattina Maria Elena Boschi. Non si dia una lettura nazionale del voto, avvertiva, qualche giorno fa, il premier Matteo Renzi. Ma le Regionali in Emilia-Romagna e Calabria non potranno non avere una qualche ricaduta sulla mappa dei partiti e sullo stesso dibattito politico nazionale. Perché, se i Dem sembrano correre verso una duplice vittoria in qualche modo già scritta sono altre due le novità di questa domenica elettorale: il crollo dell’affluenza, verticale e “storico” in Emilia-Romagna, e la cavalcata della Lega che, a Bologna e dintorni, si impone come secondo partito. Novità che è lo stesso premier Matteo Renzi a sottolineare con un tweet: «Male affluenza, bene risultati: 2-0 netto. 4 regioni su 4 strappate alla destra in 9 mesi. Lega asfalta forza Italia e Grillo. Pd sopra il 40%».