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"Reggio Nord-Lancio", chiesti 30 anni per il boss Condello

REGGIO CALABRIA Dai trent’anni invocati per l’ex super latitante Domenico Condello, ai quattro chiesti per l’imprenditore Pasquale Rappoccio. Sono estremamente articolate le richieste di pena avanz…

Pubblicato il: 24/11/2014 – 17:11
"Reggio Nord-Lancio", chiesti 30 anni per il boss Condello

REGGIO CALABRIA Dai trent’anni invocati per l’ex super latitante Domenico Condello, ai quattro chiesti per l’imprenditore Pasquale Rappoccio. Sono estremamente articolate le richieste di pena avanzate dai pm Rocco Cosentino e Annamaria Frustaci al termine della requisitoria al processo “Reggio Nord-Lancio”, il procedimento scaturito dalle inchieste che hanno permesso di ricostruire sia gli interessi economici del clan Condello e la rete di professionisti e imprenditori che per anni hanno consentito alla cosca di continuare a macinare profitti, sia la rete di protezione che ha permesso a Condello, cugino del superboss Pasquale, di sfuggire per decenni all’arresto. Una rete in cui – per l’accusa – era coinvolta anche Giuseppa Santa Cotroneo, la madre della compagna dell’ex assessore Luigi Tuccio, prima costretto a dimettersi proprio per il polverone sollevato dall’arresto della parente acquisita, quindi, per la stessa motivazione, bollato come incandidabile per almeno un turno. Per «commare Pina» – così a lei si riferiva il boss Condello in un biglietto di ringraziamento per l’aiuto prestato – la pubblica accusa ha chiesto una condanna a sei anni di reclusione. Decisamente più severa la richiesta di condanna avanzata per Bruno Tegano, ritenuto elemento cardine nel garantire la latitanza al boss, per il quale i pm hanno chiesto vent’anni di reclusione, mentre è di sedici anni la pena invocata per Giuseppe Caronfalo, Renato Marra e Pasquale Bertuca. Dodici anni di carcere sono stati chiesti, invece, per Gaetano Francesco Belfiore, mentre è di dieci anni di reclusione la richiesta di pena avanzata per Gianluca Favara. Arriva una richiesta di condanna a nove anni per Giovanni Barillà, mentre per i pm dovrebbe scontare sei anni e mezzo di carcere Francesco Genovese. È di un anno in meno la pena invocata per Fabio Pasqualino Scopelliti, per il quale sono stati chiesti 5 anni e mezzo di carcere, mentre i pm hanno chiesto al Tribunale di condannare a quattro anni e mezzo Cosimo Morabito e a quattro anni Robertino Morgante. Nella rete tessuta prima con l’operazione “Reggio Nord”, quindi con “Lancio”, che ne è la naturale prosecuzione, sono caduti la moglie, gli zii, i cognati, il nipote, il padre e le sorelle dell’allora superlatitante Domenico Condello, così come gli uomini e le donne che per la Dda lo hanno per anni nascosto, ma anche imprenditori come Pasquale Rappoccio, «collegati alla ‘ndrangheta, per le accertate frequentazioni con soggetti legati alle cosche Condello, Tegano e Libri, che svolgevano attraverso le numerose articolazioni imprenditoriali a loro riconducibili, direttamente o per interposta persona fisica o giuridica, il decisivo ruolo diretto ad interfacciare i vertici dell’organizzazione e le realtà imprenditoriali di interesse, consentendo il controllo occulto di ampi settori dell’economia locale da parte dei soggetti di vertice delle singole cosche a cui risultano collegati». 

 

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

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