CALABRIA AL VOTO | Batosta per Grillo, M5S fuori dal Consiglio

LAMEZIA TERME La debacle di Grillo è senza appello. Nemmeno le avvisaglie in arrivo dalle ultime elezioni di Reggio hanno potuto evitare il peggio: il M5S non raggiunge il quorum e resta fuori dal consiglio regionale calabrese. È la seconda disfatta in Calabria nel giro di un mese. La lista guidata dall’avvocato catanzarese Cono Cantelmi convince solo 33mila calabresi ottiene il 4,86% dei voti, ben lontano dall’8% necessario per poter essere rappresentato a Palazzo Alemanni. La Calabria si conferma terra ostile per i pentastellati. Siderale la differenza con i risultati che il Movimento porta a casa in Emilia. Qui i grillini si attestano su un buon 13%, circa 8 punti in più rispetto ai “colleghi” calabresi. Ma c’è un’aggravante. Nella nuova Regione di Bonaccini (il nuovo governatore dell’E-R) a fare la voce grossa è stata soprattutto la Lega nord, che raggiunge un rilevantissimo 19,42%, intercettando una messe di voti proprio dai cinquestelle delusi. In Calabria il partito di Salvini non esponeva le sue insegne, eppure il M5S non è riuscito nemmeno ad avvicinarsi alla soglia di sbarramento.
Un film già visto lo scorso 26 ottobre, in occasione delle amministrative che hanno visto la vittoria di Giuseppe Falcomatà. La lista capitanata da Vincenzo Giordano si era fermata all’1,86%. Un dato così esiguo da rendere quasi confortante il risultato alle regionali. Ma così non è: Grillo e Casaleggio lo sanno bene. Non c’è da esultare perché poco più di un anno fa, alle ultime politiche, il M5S aveva sfondato di gran lunga il tetto del 20% (24,9), riuscendo a portare in Parlamento 6 rappresentanti. Ma quello è stato solo il picco, poi la discesa. Dapprima lieve, con il 21,5% guadagnato alle europee dello scorso 25 maggio, poi verticale, con il risultato di domenica che relega il Movimento nell’inesistenza politica. Almeno in Calabria, terra amara per l’ex comico Grillo. Che in queste ore avrà davvero poco da ridere.

«SCONFITTI PERCHÈ NON ACCOMUNATI AGLI ALTRI PARTITI»

Intanto, il candidato a governatore pentastellato fa sapere che “Il movimento continuerà a vigilare sull’amministrazione pubblica in Calabria, proseguendo nella propria opera di moralizzazione della politica per il bene comune». Affermazione sottoscritta dai “grillini” Dalila Nesci, Nicola Morra e Paolo Parentela. «Siamo stati sconfitti – hanno precisato – perché siamo stati accomunati ai partiti».

«Il dato politico più rilevante – aggiungono Cantelmi e i parlamentari Cinquestelle – è l’astensionismo estremo. Non abbiamo saputo convincere le tante persone stanche del clientelismo e della pessima amministrazione in Calabria, che hanno preferito restare a casa, dando così un segnale chiarissimo. Il nostro impegno sulle questioni principali della Regione è stato massimo, ma evidentemente non siamo riusciti a trasmetterlo bene. Eravamo alla prima esperienza con le regionali della Calabria e ci ha pure penalizzato una legge elettorale incivile, imposta all’ultimo. Lavoreremo molto, però, per essere più presenti e ancora più vicini ai cittadini». «Auguri al vincitore Mario Oliverio – proseguono gli esponenti cinquestelle – che dovrà ora attuare i suoi propositi di cambiamento, dedicandosi in primo luogo alla sanità e ai conti pubblici, ma in discontinuità con l’esperienza Loiero e Scopelliti. La mancanza di nostri rappresentanti nel nuovo consiglio regionale non aiuta il controllo democratico che spetta all’opposizione. Ciononostante, saremo attenti, come sempre, all’operato della giunta e del consiglio, martellandoli con le nostre proposte. Adesso Oliverio – concludono i pentastellati – riduca il numero di componenti della giunta e presenti un esecutivo di alto profilo».

Pietro Bellantoni

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