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Santelli: «Gentile si accontenta di poco»

Onorevole Jole Santelli, la coalizione guidata da Forza Italia si ferma poco sopra il 23% dei consensi. Non riuscite a conquistare nemmeno il consenso di un calabrese su quattro tra i pochi che si …

Pubblicato il: 25/11/2014 – 11:23
Santelli: «Gentile si accontenta di poco»

Onorevole Jole Santelli, la coalizione guidata da Forza Italia si ferma poco sopra il 23% dei consensi. Non riuscite a conquistare nemmeno il consenso di un calabrese su quattro tra i pochi che si sono recati alle urne. È un risultato modesto, non crede?

«Forza Italia, come partito che ha presentato due liste, ha ottenuto un risultato migliore di quello delle Europee, superiore di 5 punti percentuali alla media nazionale: siamo passati dal 19% di maggio a sfiorare il 21% a novembre. Io credo che tutta la politica debba riflettere e non solo Forza Italia. Il dato dell’astensionismo al 56% significa che i cittadini non credono più in un sistema che non riesce più a dare le risposte che si aspettano. Noi abbiamo colto per primi questi segnali e abbiamo deciso di investire su un progetto politico nuovo, che darà risultati nel tempo. Non avevamo la presunzione che i frutti arrivassero nell’immediato».

C’è qualcuno, all’interno del suo partito, che ha remato contro nel corso di questa campagna elettorale?

«Non credo che nessuno abbia remato contro, credo semmai che qualcuno non abbia creduto fino in fondo nel progetto. La politica è cambiata, i cittadini e i loro problemi sono cambiati ed è mutato anche il modo in cui deve presentarsi la classe dirigente calabrese. D’altra parte, ripeto: Forza Italia è cresciuta rispetto alle Europee, ha fatto una campagna elettorale difficilissima dopo la chiusura drammatica della precedente legislatura e con un leader, Silvio Berlusconi, ingiustamente privato della sua libertà e agibilità democratica fino al prossimo mese di febbraio. Se qualcuno ha remato contro un partito in crescita, immagino cosa accadrà non appena Berlusconi tornerà pienamente in campo. Noi abbiamo fatto una campagna elettorale per gettare le basi di un progetto di governo nuovo, credibile e in grado di rispondere ai bisogni dei calabresi».

Raffaele Fitto a livello nazionale, e Pino Galati su scala calabrese, invocano discontinuità e un ricambio ai vertici del partito. Si sente a rischio?
«Mi stupisce che Pino Galati abbia detto che Forza Italia ha ottenuto il 12,5% dei consensi, perché il partito era presente con due liste e lui lo sa benissimo. È un errore difficile da comprendere in un dirigente nazionale, come Fitto, e impossibile da ammettere addirittura dal vicecoordinatore regionale del partito. Non a caso, l’appello conclusivo per la campagna elettorale della Casa delle Libertà, in televisione, l’ho fatto io. Quanto alla circostanza che io possa essere a rischio, ribadisco che non ho bisogno di strapuntini. Ricordo che mi sono dimessa dal governo per seguire Berlusconi e il mio partito, Forza Italia. Proseguirò sulla strada del progetto di cambiamento che abbiamo intrapreso da qualsiasi postazione, perché vivo gli incarichi che mi vengono conferiti con spirito di servizio e senso di responsabilità. Lascio ad altri l’affannosa ricerca del potere che non mi appartiene».

Cosa risponde a Gentile (Tonino) che individua in lei e in Francesca Pascale il “cerchio tragico” che tanti danni sta causando a Forza Italia?

«Ho trovato di pessimo gusto il continuo riferimento alla compagna del presidente Berlusconi, quasi un’ossessione. Se Gentile attacca Pascale per colpire me, gli ricordo che nel 2001, quando nessuno conosceva ancora Francesca, io ero già sottosegretario alla Giustizia. Sul mancato accordo tra Ncd e Forza Italia, è inutile che Gentile cerchi alibi: ha fatto doppi e tripli giochi, ne ero talmente consapevole da aver spostato il tavolo della decisione su candidatura e coalizione a Roma fin dalla prima settimana di luglio. Noto che lui si accontenta di poco: gli è bastato prendere un terzo dei nostri voti per dire di aver vinto le elezioni, dopo una campagna elettorale fatta di insulti alle donne di Forza Italia: a me, a Wanda, a Francesca Pascale. C’è un che di misogino in lui».

Domanda secca: Scopelliti le ha chiesto di rientrare in Forza Italia?

«Assolutamente no, né a me, né ad altri».

Antonio Ricchio

a.ricchio@corrierecal.it

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