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Scontro frontale nel M5S

LAMEZIA TERME Il risultato delle ultime regionali ha lasciato fuori il M5S. E, a poche ore dalla chiusura dei seggi, nel Movimento calabrese volano già gli stracci. Ad aprire le ostilità è il …

Pubblicato il: 25/11/2014 – 15:29
Scontro frontale nel M5S

LAMEZIA TERME Il risultato delle ultime regionali ha lasciato fuori il M5S. E, a poche ore dalla chiusura dei seggi, nel Movimento calabrese volano già gli stracci. Ad aprire le ostilità è il senatore Francesco Molinari, che chiede senza mezzi termini a Nicola Morra di farsi da parte. «Qualcuno – dice Molinari – dovrebbe fare pace con sé stesso. Mi rendo conto che la coerenza, per chi è abituato a esprimersi conto terzi su tutto giustificando – al contempo – il suo contrario, non costituisce un riferimento certo, ma mi sembra possibile che di fronte a certe dichiarazioni ci si possa trovare di fronte ad un caso di sdoppiamento di personalità».
«Soltanto all’indomani del recente insuccesso nelle elezioni comunali di Reggio Calabria – continua Molinari – il senatore Morra ebbe a dire che quello reggino non era un risultato indicativo in quanto frutto di circostanze locali, di divisioni interne e di inadeguatezza del candidato a portavoce-sindaco, l’architetto Vincenzo Giordano. In seguito al tracollo del M5S alle elezioni regionali, da lui direttamente patrocinate e maturate sotto la sua direzione (ma sono sicuro che accamperà scuse nelle colpe altrui…), la stessa voce autorevole ha riferito che siamo stati percepiti come gli altri partiti e che dobbiamo resettare i meet up e fare pulizia, in grande sintonia con Grillo (pur rimanendo misterioso il senso e le modalità dell’opera di pulizia, ma abbiamo bene a mente la stagione delle diffide che hanno preceduto le competizioni in Calabria…). Subito dopo, non pago, l’eclettico Morra ha detto che è arrivato il momento per Grillo e Casaleggio di lasciare che il loro figliolo si assuma le responsabilità connesse all’età adulta: è forse sulla scorta del risultato elettorale ridicolo che costui si permette di avanzare la tutela del M5S e dettare la strategia della prossima agenda del nostro gruppo parlamentare?»
Secondo il senatore pentastellato, «chi si è assunto l’onere dell’organizzazione delle elezioni regionali calabresi, che hanno regalato la Calabria al centrosinistra e al centrodestra, si assuma la responsabilità dell’insuccesso e tragga le dovute conclusioni, facendosi da parte. Chi si è assunto l’onere di essere il capo politico del M5S non nasconda dietro un insuccesso – a quanto pare non inaspettato, a giudicare dalle sue parole – il suo ruolo di garante.
Il M5S non è una “cosa” che si può lasciare in eredità ad autonominatisi capetti, ma è il frutto delle lotte di anni di milioni di cittadini che in questa forza politica si sono riconosciuti e per loro stessi hanno “votato”, non per gli interessi particolari di qualcuno di loro».
«Se il frutto della voluta disorganizzazione del M5S sono le gerarchie informali – conclude Molinari –, con il corollario delle espulsioni e diffide a macchia di leopardo (che vanno a punire i nemici dei nuovi gerarchi, lasciando indenni i loro amici), allora è bene incominciare a pensare ad un’organizzazione realmente democratica del Movimento. Certo, il post revisionista del delitto Matteotti sul Blog non è di buon auspicio per quella che sembra essere l’unica possibilità rimasta al M5S di sopravvivere alle sue stesse pulsioni suicide…»

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