Confcommercio, anche a Catanzaro il progetto “Legalità, mi piace!”

CATANZARO “Legalità, mi piace!” è il nome del progetto che ha visto il coinvolgimento di oltre 90 federazioni cittadine di Confcommercio, per un totale di circa 30mila imprenditori, che oggi è stato presentato, in contemporanea con le altre città, anche a Catanzaro, all’interno dell’istituto superiore “Enrico Fermi”, nel quartiere Lido. Una giornata che ha avuto come spettatori attivi gli studenti e che ha visto la partecipazione, oltre che del presidente di Confcommercio Catanzaro, Pietro Tassone, anche del prefetto Raffaele Cannizzaro, del questore Vincenzo Carella e del tenente colonnello delle Fiamme Gialle Simonluca Turriziani.
Durante l’incontro, sono stati presentati i dati della ricerca condotta tra gli imprenditori da parte di Gfk Eurisko per Confcommercio sui fenomeni criminali e sulla loro percezione. In Calabria, secondo lo studio, vi è maggiore percezione dell’aumento di crimini come l’abusivismo e la presenza di venditori abusivi. Una percezione evidentemente dettata da un territorio in cui il rispetto delle regole è a discrezione del singolo, con tutte le conseguenze di carattere economico che ne discendono. Non sono percepite invece in aumento le rapine, ancor di meno l’estorsione, anche se il 50% degli intervistati ha dichiarato di sentire la necessità di una maggiore presenza e protezione da parte delle forze dell’ordine. Ancora bassa invece la percentuale di coloro i quali, subìti episodi collegabili al racket delle estorsioni o dell’usura, si rivolgono alle autorità (solo il 15%) o alle associazioni di categoria (appena il 13%). Dati singolari se poi ben il 50% degli intervistati considera quale iniziativa più efficace per la sicurezza la maggior protezione sul territorio da parte delle forze dell’ordine.
L’incontro, dopo l’esposizione dei dati, ha visto la partecipazione, in diretta streaming dall’assemblea romana di “Legalità, mi piace”, di Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio e di Angelino Alfano, vice-premier e ministro dell’Interno, i quali hanno sottolineato i risultati ottenuti grazie alla collaborazione tra associazione di categoria, governo e forze dell’ordine nel contrasto alla criminalità organizzata e alla microcriminalità.
«È necessario aprire una finestra sull’incidenza della criminalità nell’economia reale – ha detto il prefetto Cannizzaro –, nell’economia di tutti i giorni, e questa giornata ce ne sta dando l’occasione. A mio avviso, poi, è altrettanto significativo andare alla ricerca delle ragioni di una crisi nello sviluppo, crisi che prende le mosse da fattori in cui includo la presenza forte della criminalità, ma anche la presenza abbastanza debole di una cultura della legalità. Credo che sia questo infatti il tema centrale dei nostri ragionamenti: io mi sto accorgendo sempre di più che pur con la presenza forte e infausta di organizzazioni criminali, queste rischiano di diventare un alibi per la totalità dei cittadini nell’impegno al contrasto di forme di criminalità che per dire la verità potrebbero essere contrastate con uno spirito civico più presente».

Alessandro Tarantino