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Un nuovo giudice per il processo Bozzo

COSENZA Sarà Vincenzo Lo Feudo il nuovo giudice del processo per la morte di Alessandro Bozzo, il giornalista cosentino morto suicida nella sua casa di Marano Principato, il 15 marzo del 2013….

Pubblicato il: 26/11/2014 – 13:55
Un nuovo giudice per il processo Bozzo

COSENZA Sarà Vincenzo Lo Feudo il nuovo giudice del processo per la morte di Alessandro Bozzo, il giornalista cosentino morto suicida nella sua casa di Marano Principato, il 15 marzo del 2013. La decisione del presidente del tribunale è stato reso noto nell’udienza fissata per oggi. Infatti, lo scorso 6 ottobre nel corso di quella che doveva essere la prima udienza, il giudice onorario Castiglione, ha emesso un’ordinanza per chiedere un’assegnazione ad altro giudice perché «data la delicatezza» del procedimento avrebbe a disposizione poche udienze per incardinare il processo. Così il procedimento è stato affidato a giudice togato Lo Feudo.

Per la morte di Bozzo è imputato l’ex editore del quotidiano Calabria Ora Piero Citrigno con l’accusa di violenza privata. Citrigno è rappresentato dai legali Sergio Calabrese e Raffaele Brescia. Si costituiranno parte civile i genitori di Bozzo, la sorella e altri familiari, il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino, e il presidente dell’Ordine regionale Giuseppe Soluri. 

All’ex editore viene contestata la violenza privata perché, secondo l’accusa, avrebbe costretto Bozzo a sottoscrivere atti nei quali «dichiarava, contrariamente al vero, di voler risolvere consensualmente il contratto di lavoro a tempo indeterminato con la predetta società, senza avere nulla a pretendere e rinunciando a qualsiasi azione e/o vertenza giudiziaria». Successivamente, secondo la pubblica accusa, a Bozzo sarebbe stato in qualche modo imposto di firmare un contratto di assunzione a tempo determinato «quale unica alternativa alle dimissioni». E il giornalista, che era sposato e padre di una bambina, secondo alcune testimonianze rese dai suoi colleghi, avrebbe definito la sigla di questo accordo come «un’estorsione». 

Il processo prenderà il via il prossimo 26 marzo quando si procederà alle questioni preliminari e alla costituzione delle parti civili. 

 

Mirella Molinaro

m.molinaro@corrierecal.it

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