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Lo "sgambetto" della Fiom a Renzi

L’ordine, assicurano, è partito da Roma: «fate trovare a Renzi una fabbrica vuota». Così la Fiom Cgil calabrese si trova in queste ore a doversi inventare uno “sciopero ad personam” contro Matteo R…

Pubblicato il: 27/11/2014 – 16:15
Lo "sgambetto" della Fiom a Renzi

L’ordine, assicurano, è partito da Roma: «fate trovare a Renzi una fabbrica vuota». Così la Fiom Cgil calabrese si trova in queste ore a doversi inventare uno “sciopero ad personam” contro Matteo Renzi, proprio nel giorno in cui il premier torna (per la quarta volta) a Reggio Calabria e sceglie non il comodo salotto della Prefettura, bensì la sala mensa delle Omeca per informare delle cose che il governo sta facendo e intende fare in favore della ripresa economica e dell’occupazione in Calabria.
Ed è singolare che proprio nel momento in cui il centrosinistra calabrese dimostra di essersi affrancato dalle imposizioni romane (Mario Oliverio si afferma come candidato, stravince le elezioni e si insedia come governatore della Calabria dopo uno strappo netto e pubblico dalle “indicazioni” politiche romane), proprio il sindacato diventa strumento della lotta politica ingaggiata dal segretario nazionale Maurizio Landini con Renzi e il suo governo.
Insomma il “muro contro muro” deciso dal leader della Fiom passa per la Calabria, poco importa se qui le emergenze sono tante e tali da non legittimare uno scontro gratuito con il governo. Ancor di meno importa se i lavoratori calabresi e quelli delle Omeca in particolare attendono da decenni un confronto diretto e serio con chi governa. Gli ordini non si discutono e quindi occorre boicottare la visita di Renzi e, meglio ancora, se si riesce a impedirla proprio.
E Renzi che fa? Accetta e rilancia: scende a Reggio Calabria nonostante la sua visita coincida con un pomeriggio delicato per il suo governo alle prese con l’ennesimo voto di fiducia in Parlamento. La Fiom non lo vuole a Reggio? Ragione in più per esserci. Landini ordina otto ore di sciopero per scoraggiare la sua visita alle Omeca? Renzi andrà solo alle Omeca.
Proprio così, alla sua missione reggina sono stati apportati alcuni ritocchi: nessun incontro in Prefettura, saranno le Omeca l’unica sede della missione reggina di Renzi. Vi incontrerà il Prefetto gli amministratori locali, il nuovo sindaco Giuseppe Falcomatà e il nuovo presidente della Regione Mario Oliverio. Quello che ha da dire sul futuro dell’azienda lo dirà direttamente ai lavoratori.
Le sorprese non mancheranno perché non vi è un piano di dismissione dell’azienda, anzi i nuovi investitori prima di entrare dovranno aderire al piano di implementazione dello stabilimento già perfezionato dai tecnici di Finmeccanica. Un piano che prevede investimenti molto ingenti ma necessari a consentire alle Omeca di entrare da protagoniste nel settore dell’ “Alta capacità”, vale a dire la costruzione di convogli ferroviari in grado di garantire l’alta velocità anche nel settore delle merci e l’adattamento ai nuovi standard dei container.
Promesse? Passerelle? La Fiom le ha già bollate così prima ancora di ascoltarne i contenuti e leggere i documenti a supporto. Il che equivale a dare del fesso a Renzi: non si è mai visto il capo di un partito che le promesse e le passerelle le fa dopo le elezioni e non prima. La Cgil dov’era quando altri ministri, dalla Lorenzin a Lupi, facevano passeggiate e passerelle e promettevano anche quel che non era lecito promettere in piena campagna elettorale?

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