LAMEZIA TERME È morta questa mattina intorno alle 10 Caterina Umbrello, 89enne di Simbario che era ricoverata all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro per un ematoma alla testa che, secondo la denuncia presentata dai suoi familiari alla procura di Vibo, le sarebbe stato provocato durante il trasporto in ambulanza a causa di una manovra brusca del conducente. La donna, dopo essere stata sottoposta a intervento chirurgico proprio nel nosocomio catanzarese, era in stato di coma farmacologico ma, già ieri, non rispondeva agli stimoli dei medici che stavano tentando di svegliarla. Il fatto denunciato dai suoi congiunti risale al 12 novembre scorso, quando l’anziana donna ha avvertito un malore, forse causato da uno stato febbrile, mentre era nella sua abitazione a Simbario. Soccorsa dagli operatori del 118, era stata trasportata nel vicino ospedale di Serra San Bruno. Proprio durante questo breve tragitto, però, è successo qualcosa che ha portato i familiari a chiedere l’intervento dei carabinieri della Compagnia serrese: al suo arrivo all’ospedale, infatti, la donna presentava delle vistose medicazioni alla testa e agli arti. Le sue condizioni apparivano sin da subito molto serie tanto che l’89enne, già priva di conoscenza, era stata portata all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. Secondo i responsabili del 118 tutto sarebbe avvenuto in maniera regolare e si tratterebbe solo di una tragica fatalità. La donna avrebbe sbattuto la testa urtando contro una parete interna del mezzo. Ora spetterà alla magistratura fare chiarezza sull’episodio.
«Non si può perdere la vita in questo modo. Un’ambulanza che avrebbe dovuto portare soccorso ha invece portato alla morte di una paziente», affermano, attraverso il loro legale, l’avvocato Antonio Fazio, i familiari di Caterina Umbrello. «Ci rimettiamo alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia – aggiungono – per accertare le eventuali responsabilità e per punire in modo esemplare coloro che eventualmente saranno ritenuti responsabili. Chiediamo anche alle autorità amministrative un giusto intervento in modo da poter restituire credibilità alla sanita’ della Calabria e del vibonese».
s.pel.
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