PALMI L’assessore del Comune di Palmi Giuseppe Isola, 47 anni, è stato arrestato e la convivente, Chiara Gentiluomo, 35, architetto, è stata posta ai domiciliari dagli agenti della polizia locale per concussione nei confronti dell’imprenditore Giuseppe Repaci e dell’Associazione culturale “Leonida” che avrebbe gestito l’anfiteatro di Palmi. L’assessore avrebbe fatto cene e pranzi al ristorante non pagati, e avrebbe avanzato richieste ripetute di trovare una collocazione per la convivente e la sorella di quest’ultima e di farle entrare nei quadri dell’associazione minacciando – nel caso in cui le sue richieste non fossero state ascoltate – di revocare la concessione della gestione del teatro e del ristorante annesso.
All’assessore comunale e alla convivente è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palmi, Giulio De Gregorio, che ha accolto la richiesta del procuratore Emanuele Crescenti. L’assessore Isola ha le deleghe all’Ambiente, Attività produttive e Società partecipate. Le indagini sono state compiute dagli agenti della polizia locale dopo che l’imprenditore ha denunciato le ripetute richieste ricevute dall’assessore comunale.
L’inchiesta, in particolare, è stata diretta dal Procuratore della Repubblica facente funzione di Palmi, Emanuele Crescenti, e dai sostituti Salvatore Dolce ed Enzo Bucarelli. Nel giugno scorso l’imprenditore Repaci e l’associazione culturale “Leonida” hanno ottenuto dal Comune di Palmi l’affidamento provvisorio della gestione dell’Anfiteatro e del ristorante connesso. L’affidamento era stato dato in attesa della firma della convenzione. L’assessore comunale Isola, secondo quanto riferito dagli inquirenti, avrebbe iniziato a chiedere a Repaci inizialmente una collocazione, anche gratuita, della convivente e della sorella di quest’ultima. Successivamente le richieste si sarebbero però fatte sempre più pressanti.
In questo frangente, Isola si sarebbe più volte presentato al ristorante di Repaci senza poi pagare il conto, per un importo complessivo di mille euro. A ottobre i vigili urbani hanno sequestrato il ristorante per la mancata agibilità della struttura e perché non c’era la convenzione con il Comune. A quel punto l’imprenditore, sentito dai vigili urbani, ha deciso di denunciare le richieste fatte dall’assessore comunale. I particolari dell’inchiesta sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa dal Procuratore Crescenti, secondo il quale il quale «l’azione della Procura non si ferma davanti all’appartenenza politica. In questa indagine siamo andati avanti fino in fondo per cercare la verità». Il sostituto Dolce ha ricordato la «complessità delle indagini in assenza di una denuncia», aggiungendo che «la concussione è uno dei reati più difficili da dimostrare».
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