VIBO VALENTIA A 18 mesi dal rinvio a giudizio ancora non è iniziato il processo a carico di un medico reggino per la morte di una donna del Vibonese, Lauretta Pugliese, deceduta nel 2011 in una struttura sanitaria a Villa San Giovanni. La prescrizione scatterà nel 2019 ma dalla fine dell’udienza preliminare si sono susseguiti una serie di rinvii dell’inizio processo. L’ultima udienza si è svolta il 27 novembre scorso dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di ReggioCalabria. Unico imputato è un medico anestesista al quale è contestato il reato di omicidio colposo. Dopo l’ennesimo rinvio gli avvocati di parte civile Giuseppe Rombolà e Salvatore Campisi, si sono detti visibilmente amareggiati.
«È inconcepibile – affermano – che a distanza di un anno e mezzo da quando è stato disposto il rinvio a giudizio del presunto responsabile della morte della giovane donna non si sia ancora riusciti a celebrare una udienza senza che si trattasse di un mero rinvio. È evidente allora che se si va avanti di questo passo è assai probabile che si vada incontro alla prescrizione. In Calabria c’è il rischio concreto che lo Stato divenga simulacro di se stesso, in quanto non riesce più a garantire, ai normali cittadini, non solo la salute ma neppure la giustizia contro chi attenta alla stessa».
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