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La lettera di Arena e la «conversione Paolina» di Girasole

LAMEZIA TERME Domani si torna in aula per una nuova udienza del processo scaturito da “Insula”, l’indagine della Guardia di finanza coordinata dalla Dda catanzarese che, nel dicembre 2013, ha coinv…

Pubblicato il: 01/12/2014 – 18:46
La lettera di Arena e la «conversione Paolina» di Girasole

LAMEZIA TERME Domani si torna in aula per una nuova udienza del processo scaturito da “Insula”, l’indagine della Guardia di finanza coordinata dalla Dda catanzarese che, nel dicembre 2013, ha coinvolto anche l’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, Caterina Girasole – finita agli arresti domiciliari, poi revocati nel maggio scorso –, accusata assieme al marito di corruzione elettorale aggravata dalle modalità mafiose: avrebbe favorito la cosca Arena in cambio di voti alle comunali del 2008. Dopo le dichiarazioni spontanee di Massimo Arena – figlio del boss Nicola che ha suggerito chiavi di lettura diverse sulle intercettazioni nelle quali, a suo dire, non si faceva riferimento alla Girasole bensì all’attuale sindaco, Gianluca Bruno – e dopo che la Cassazione ha respinto per la seconda volta i rilievi dei difensori dell’ex primo cittadino – che in questa occasione era rappresentata dal noto avvocato Franco Coppi – continua a pieno ritmo la fase dibattimentale del procedimento.
Nell’ultima udienza l’accusa, rappresentata dal pm Domenico Guarascio, ha depositato agli atti del processo un’informativa della Gdf riguardante una lettera – sequestrata nel 2012 nell’ambito delle indagini sul parco eolico di Isola – scritta dal dipendente comunale Pasquale Arena (classe 1953). Arena, anche lui imparentato con il boss Nicola, intende rendere pubblica la sua delusione per il comportamento dell’allora sindaco Girasole, che ha emesso un provvedimento disciplinare nei suoi confronti e che, ai suoi occhi, è colpevole di avere prima cercato il sostegno elettorale della sua famiglia e, dopo, con una «inspiegabile conversione Paolina» avrebbe iniziato a denigrare apertamente gli Arena, considerati emblema della criminalità organizzata locale, per acquisire credibilità politica.
La giunta Girasole si è insediata nell’aprile 2008 e, poco più di un anno dopo, Arena viene nominato dallo stesso esecutivo responsabile del settore “Ufficio studi e programmi”. In seguito viene nominato anche componente della delegazione trattante, responsabile dell’ufficio legale e poi anche dei servizi manutentivi: «Incarichi – annota la Gdf – di alto profilo professionale». La sua carriera, però, comincia a subire un ridimensionamento già dall’aprile 2010, per arrivare nel febbraio dell’anno successivo a una “retrocessione” da responsabile di servizio a semplice dipendente di servizio. Il 15 giugno 2011, poi, il Comune notifica l’adozione di un provvedimento disciplinare relativo a una vicenda risalente a un anno e due mesi prima su cui, in seguito, il giudice del lavoro avrebbe dato ragione ad Arena. Appena otto giorni dopo la notifica di quel provvedimento, il dipendente comunale scrisse la lettera che le fiamme gialle hanno poi trovato nella sua chiavetta usb. «Strano che – si legge nel documento – con un semplice colpo di spugna, abbia cancellato dalla sua memoria, le continue visite effettuate a casa dei miei familiari per chiedere collaborazione e voti; strano anche che si sia dimenticata che, fino a poco tempo fa, con una delibera di giunta da Lei presieduta, sono stato nominato rappresentante degli organi istituzionali».

 

Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal.it

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