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Truffa da 800mila euro in Sicilia, coinvolti calabresi

PATTI C’è anche una calabrese tra le persone coinvolte in una presunta truffa di 800mila euro scoperta dalla Procura di Patti, in provincia di Messina. Si tratta di Maria Natalina Strangio, 47 anni…

Pubblicato il: 01/12/2014 – 11:21
Truffa da 800mila euro in Sicilia, coinvolti calabresi

PATTI C’è anche una calabrese tra le persone coinvolte in una presunta truffa di 800mila euro scoperta dalla Procura di Patti, in provincia di Messina. Si tratta di Maria Natalina Strangio, 47 anni, avvocato di Locri. Carabinieri e guardia di finanza hanno eseguito 5 misure cautelari personali per associazione per delinquere finalizzata a commettere un numero indeterminato di reati di falsi e di truffe ai danni all’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), percependo indebitamente circa 800mila euro fra gli anni 2008 e 2012.
Ai domiciliari sono stati posti Antonia Strangio, 40 anni, rappresentante unico e amministratore del Centro di assistenza agricola Unsic di Tortorici (Me) e Sebastiano Armeli 47 anni, veterinario e consigliere comunale a Tortorici, gestore di fatto dell’ Unsic. Obbligo di dimora per Maria Natalina Strangio, titolare di diverse aziende, moglie di Armeli, e Giuseppe Armeli, 31 anni, studente, fratello di Sebastiano, collaboratore dell’Unsic e titolare di diverse aziende agricole.
Infine è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Mariella Marino Gammazza, 23 anni, ex collaboratrice dell’Unsic.
I primi quattro, con altre 30 persone, sono anche indagati per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso ideologico commesso da privato in atto pubblico. Le indagini, dicono gli inquirenti, hanno consentito di accertare come «intorno al Centro di assistenza agricola Unsic di Tortorici fosse stata data vita a un’associazione che, per istruire le richieste di contributi in assenza dei requisiti, sfruttando aziende intestate agli stessi associati e agli altri indagati, falsificava i titoli di possesso relativi a numerosissimi terreni, nell’assoluta inconsapevolezza dei legittimi proprietari».

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