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Discariche illegali, la scure dell'Ue sulla Calabria

CATANZARO Un salasso. Una sanzione pesantissima. L’Italia rischia di dover mettere pesantemente mano al portafoglio per onorare la multa che la Corte di Giustizia europea ha comminato per il mancat…

Pubblicato il: 02/12/2014 – 12:17
Discariche illegali, la scure dell'Ue sulla Calabria

CATANZARO Un salasso. Una sanzione pesantissima. L’Italia rischia di dover mettere pesantemente mano al portafoglio per onorare la multa che la Corte di Giustizia europea ha comminato per il mancato rispetto della normativa dei rifiuti e delle discariche. Si tratta della cifra record di 40 milioni a forfait a cui si aggiungerebbero ulteriori 42,8 milioni a semestre fino al rispetto della sentenza già emessa nel 2007. Una tegola che si abbatterebbe come un tornado – se il nostro Paese non riuscirà a dimostrare il contrario, posizione di cui è convinto il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, secondo il quale «le discariche abusive in Italia sono già in sicurezza» – sulle già disastrate casse pubbliche. Un danno di cui la Calabria ha una fetta di responsabilità non indifferente. Ben 43 delle 218 discariche finite sotto processo per non essere in regola con i disposti di Bruxelles si trovano nella nostra regione. Tradotto in percentuali ciò significa che circa 20 illeciti su cento sono stati causati dalla cattiva gestione dei rifiuti calabresi. Un dato che diviene surreale se si consideri che in quella stagione contestata dai giudici – cioè i primi degli anni Duemila – la Calabria era commissariata proprio per uscire dall’emergenza rifiuti. E che per risolvere il problema anche della cattiva gestione delle discariche sono stati spesi ingenti risorse. Senza, praticamente, approdare a nulla. Infatti dopo oltre un decennio di commissariamento la situazione in cui versa l’attuale sistema di gestione dell’immondizia non è mutato di molto: raccolta differenziata a valori percentuali irrisori e gran parte del pattume avviato nelle discariche. L’ultimo rapporto dell’Ispra, infatti, riporta un impietoso 81 per cento di rifiuti smaltito in discariche. Senza contare che alcuni di questi siti sarebbero stati utilizzati in deroga anche alle stesse normative comunitarie. Un aspetto, quest’ultimo, che pesa come un macigno anche sul futuro: il rischio di nuove sanzioni europee, infatti, per il mancato rispetto della norme in materia di gestione delle discariche non è affatto un’ipotesi tanto peregrina. Proprio a questo proposito in commissione Petizione del Parlamento europeo è emersa la necessità che le autorità regionali adottino al più presto un nuovo piano di gestione che rispetti pienamente le norme comunitarie. Un ennesimo campanello dall’allarme che dimostra come la nostra Regione sia tutt’altro che uscita dalla situazione emergenziale visto che continua a gestire l’intero ciclo avvalendosi delle discariche, spesso non ancora in regola.

 

LA CALABRIA SOTTO LA LENTE UE «Da diciassette anni la Calabria sta facendo i conti con un’emergenza ambientale e sanitaria, con centinaia di discariche dismesse e siti inquinati da bonificare». Ha denunciato il rappresentate della Commissione europea Maurizio Benedetto, uno dei promotori di una specifica petizione presentata a Bruxelles. Benedetto ha ricordato come la sentenza con la quale la Corte di giustizia ha condannato l’Italia riguarda molte regioni italiane, fra cui la Calabria. E a proposito della nostra regione ha sottolineato come al momento rimane in vigore un piano di gestione dei rifiuti che risale al 2007. «Si tratta di un piano ormai datato, che ci aspettiamo sia aggiornato come previsto dalla relativa direttiva Ue», ha spiegato il rappresentante della Commissione, promettendo che Bruxelles valuterà se tale piano «rispetta i requisiti minimi» stabili dalle norme comunitarie. Durante il dibattito in commissione Petizione di Bruxelles è intervenuta anche l’eurodeputata del M5S Laura Ferrara, che ha chiesto alla Commissione Ue d’intervenire e di «occuparsi delle criticità del sistema di gestione dei rifiuti in Calabria». La parlamentare ha invitato in particolare l’esecutivo comunitario a esaminare la possibilità di creare «una task-force che indaghi e intervenga sulle criticità del sistema calabrese di gestione dei rifiuti».

 

Roberto De Santo

r.desanto@corrierecal.it

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