REGGIO CALABRIA Un uomo di 66 anni, S. N., è stato fermato dai carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria con l’accusa di essere l’autore dell’omicidio di Cosimo Pietro Vadalà, il settantacinquenne ucciso stamani a colpi di fucile nel quartiere Gallina di Reggio. Il fermato è il cognato della vittima. L’omicidio, secondo una prima ricostruzione, sarebbe avvenuto al culmine di una lite per motivi di vicinato. Il presunto omicida ha sparato con un fucile calibro 20 detenuto legalmente. Vadalà è stato raggiunto dai colpi di fucile all’addome e alle gambe. Soccorso e portato in ospedale, è morto dopo il ricovero.
I rapporti fra i due non erano mai stati idilliaci, ma nessuno – si mormora in paese – avrebbe mai immaginato che una delle loro abituali liti sarebbe stata fatale. Non è ancora chiaro quale sia stato il motivo scatenante, ma anche gli investigatori sono certi che sia stato S. N., il cognato sessantaseienne di Cosimo Pietro Vadalà, a sparare e uccidere il settantacinquenne titolare della ditta Af traslochi Vadalà. Raggiunto dai proiettili al torace e alle gambe, l’anziano, prontamente soccorso e portato in ospedale, è morto poco dopo il ricovero. Stando alle prime ricostruzioni, l’omicidio sarebbe avvenuto questa mattina al civico 28 di via Cafari, nello stabile in cui ha sede la ditta di cui Vadalà era titolare. È lì che sarebbe iniziata la discussione fra i due cognati, da tempo in pessimi rapporti per questioni familiari e di vicinato, cui l’omicida ha messo fine sparando per ben due volte all’indirizzo dell’anziano. Adesso toccherà ai carabinieri della stazione di Gallina diretti dal maresciallo Sebastiano Germanà approfondire le indagini per ricostruire tanto l’esatta dinamica dei fatti, come il movente che ha armato la mano dell’assassino.
a. c.
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