CATANZARO «Condivido in pieno la decisione del governo italiano di limitare il cofinanziamento nazionale» per Campania, Calabria e Sicilia «al minimo imposto dai regolamenti, al fine di ridurre il rischio che i gravi problemi di sotto utilizzazione e irregolarità si manifestino con la stessa portata nel 2014-2020». A dirlo è il neo commissario Ue per la Politica regionale Corina Cretu, intervistata dal Mattino. «Le regioni interessate», continua l’economista rumena, «finora non sono state in grado di gestire correttamente e integralmente i finanziamenti a cui hanno diritto. Cio’ risulta evidente analizzando i loro programmi 2007-2013, che sono fra i più in ritardo in tutta l’Ue». «Lo stesso emerge dall’esame dei programmi 2000-2006 delle stesse regioni, programmi non ancora conclusi a causa degli elevatissimi livelli di irregolarità». E al giornalista che le chiede se le strutture politiche e istituzionali regionali siano responsabili dei ritardi nell’attuazione dei programmi il commissario dice: «le regioni gestiscono autonomamente i propri programmi regionali, e sono quindi effettivamente responsabili quando le cose vanno male. Dal mio punto di vista – continua Cretu -, i problemi principali nelle regioni meridionali sono le carenze» «nella capacità di programmare e gestire correttamente i fondi, spesso associate a un contesto politico effimero».
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