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Oliverio: «Bonifica morale alla Regione»

COSENZA È la fotografia di un mondo alla rovescia, dove un consigliere regionale acquisisce il diritto a un vitalizio dopo pochi mesi di permanenza nelle istituzioni. L’ultimo libro di Sergio Rizzo…

Pubblicato il: 05/12/2014 – 10:06
Oliverio: «Bonifica morale alla Regione»

COSENZA È la fotografia di un mondo alla rovescia, dove un consigliere regionale acquisisce il diritto a un vitalizio dopo pochi mesi di permanenza nelle istituzioni. L’ultimo libro di Sergio Rizzo, inviato ed editorialista del Corriere della Sera, dal titolo “Da qui all’eternità – L’Italia dei privilegi a vita”, edito da Feltrinelli, consegna una fotografia tragica delle condizioni nostro Paese e che tuttavia a tratti libera una risata amara. È accaduto anche ieri a Cosenza, dove l’autore, stimolato dalle domande del giornalista del Corriere della Calabria, Antonio Ricchio, ha toccato con mano l’indignazione di molti cittadini. «Però si può fare qualcosa per eliminare, abolire, limitare questo sconcio». Rizzo ci crede, altrimenti non avrebbe dedicato la sua vita professionale a denunciare quello che ha denunciato. «Qualcosa sta per succedere — dice —, il Paese è stanco. E tutto questo non lo sopporta più. Forse l’ha capito anche chi fa politica». 

Mario Oliverio, fresco di elezione alla presidenza della Regione, presente in sala, non si è sottratto al confronto: «I problemi che solleva Rizzo devono tornare al centro di un’azione riformatrice, di riordino istituzionale e di bonifica sul piano morale». Secondo il neogovernatore «non c’è solo un problema di regole, ma c’è bisogno di un recupero etico della funzione pubblica». Oliverio ha annunciato che al primo consiglio regionale proporrà la modifica dello Statuto per eliminare la figura del “consigliere supplente” sulla quale pende un ricorso del governo davanti alla Corte costituzionale e per introdurre l’incompatibilità tra la figura di assessore e quella di consigliere. 

Da qui si è sviluppato un interessante dibattito arricchito dai contributi di alcuni tra i presenti. Rizzo ha insistito sulla necessità che c’è bisogno di un ritorno all’indignazione dei cittadini. «L’Italia – ha aggiunto – ha subìto negli ultimi dodici anni un calo del Pil del 10%, segno di una classe politica che invece di pensare al bene collettivo, ha dato man forte al potere delle corporazioni e delle lobby, allontanandosi dai bisogni reali della gente». 

La colpa è spesso delle regole. Regole sbagliate, assurde, scritte per un mondo che non c’è più o forse non c’è mai stato. Regole che hanno spalancato un abisso tra il Palazzo e il paese. «Per rimettere in moto – conclude Rizzo – bisogna ripartire da qui. Mettere in discussione i privilegi eterni. Abbattere le rendite parassitarie. Cambiare le regole assurde che rischiano di distruggere il Paese». 

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