REGGIO CALABRIA Il sindacato autonomo sanità Fials interviene in merito alla vicenda dei medici convenzionati che da 8 anni attendono di essere inquadrati nei ruoli organici delle Asl. «Nel 2006 – spiega il segretario regionale della Fials, Bruno Ferraro – sono state pubblicate le graduatorie regionali del concorso bandito nel 2001 per la stabilizzazione dei medici di guardia medica, medicina servizi ed emergenza territoriale. la norma esplicitata con decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 2001 prevedeva l’inquadramento anche in soprannumero, norma da sempre disattesa dai vertici aziendali delle Asl. L’unica Asp altamente deficitaria sul problema della stabilizzazione dei medici convenzionati è stata nel tempo quella di Reggio Calabria, che non solo non ha provveduto all’applicazione della legge, ma non ha effettuato il completamento orario a 38 ore per i medici di guardia medica, così come avvenuto nelle altre Asp calabresi. Tant’è che in altre realtà sanitarie regionali il servizio di guardia medica viene erogato h24 contribuendo in modo altamente significativo al decongestionamento dei pronto soccorso. In relazione alla tematica di tanti medici ormai alla soglia dei 55 anni, la Fials ha provveduto a inviare richiesta scritta di urgente incontro al commissario Luciano Pezzi e al dipartimento Tutela della salute della Regione Calabria».
«Infatti – prosegue Ferraro –, alla luce dell’imminente sblocco delle assunzioni si potrebbe finalmente stabilizzare i medici convenzionati inseriti nelle graduatorie regionali tenendo conto che un medico neo assunto costa al servizio sanitario regionale circa 90mila euro annui, mentre stabilizzare un medico convenzionato già retribuito dall’Asp costerebbe solamente 10mila euro, con un risparmio di 80mila euro annuo. Quindi più unità mediche da mandare negli ospedali con un risparmio del 90% sulla spesa ed eventualmente l’apertura h24 delle guardie mediche sul territorio reggino. La Fials ritiene sia indifferibile stabilizzare i 40 medici convenzionati dell’Asp di Reggio con una spesa minima, ottemperando così alla legge e dando tranquillità lavorativa a medici che da 30 anni, con un patrimonio professionale acquisito, agiscono nella medicina territoriale agendo sulla prevenzione e salute dei cittadini».
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