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L’“Officina” che fa ridere la gente

C’è un'”officina” a Reggio Calabria che fa ridere la gente. La ricetta è semplice: un pizzico di “follia”, grandi talenti e ottime scelte teatrali. Questa realtà, che ha l’intento di «far dimentica…

Pubblicato il: 08/12/2014 – 14:21
L’“Officina” che fa ridere la gente

C’è un'”officina” a Reggio Calabria che fa ridere la gente. La ricetta è semplice: un pizzico di “follia”, grandi talenti e ottime scelte teatrali. Questa realtà, che ha l’intento di «far dimenticare alla gente che viene a teatro che ci sono le bollette da pagare» – commenta l’attore e fondatore della compagnia Peppe Piromalli – si chiama “Officina dell’arte” e, ieri sera, per l’inaugurazione della stagione artistica del teatro Siracusa, ha portato in scena “I due signori della signora”, commedia degli equivoci scritta da Felix Gadera. Il pubblico del teatro di Corso Garibaldi ha accolto con entusiasmo il lavoro di questo gruppo d’attori presente ormai da un anno nella città in riva allo Stretto e che, dopo il successo estivo, si lancia in questa avventura al “coperto”. Tre atti, della durata di mezz’ora ciascuno, scanditi da tracce musicali come “That’s amore” di Dean Martin e “Come fly with me” di Frank Sinatra, rispettivamente in apertura e chiusura sipario. La scenografia riproduce l’interno del salotto di una famiglia medio borghese in cui vive, in seconde nozze, la padrona di casa Marta (Patrizia Britti) con Adolfo Titubante (Antonio Malaspina). Lo zio vescovo (Agostino Pitasi) è all’oscuro di tutto e la crede ancora moglie di Giorgio Tromba (Peppe Piromalli). L’arrivo inaspettato del prelato a casa della nipote darà vita a un vortice di gag, sketch e doppi sensi il tutto giocato non solo sulla naturale ironia e comicità del testo, ma anche su scelte drammaturgiche ad hoc , come espressioni vernacolari che rendono la rappresentazione più vicina al pubblico e le battute maggiormente incisive. Il tutto inscenato sotto gli occhi della “seducente” cameriera ucraina Irina (Tiziana Romeo) e l’ingenuità dell’amica, un po’ svampita e distratta, Susanna Allegri (Mariella Fortugno). «È stato emozionante, non mi aspettavo che la gente apprezzasse tanto. – continua Piromalli – Siamo rimasti contenti del clima cordiale e accogliente che c’era a teatro. È questa la cosa che ci ha colpito. La soddisfazione personale più grande è stata aver ridato la voglia a professionisti che non salivano sul palco da anni di rimettersi in gioco a 50 anni, per creare un clima di collaborazione che non si fermerà all’esperienza di ieri sera». Il saluto al pubblico ballando sulle note di “Think” di Aretha Franklin. Parte dell’incasso è stato devoluto alla campagna dell’Unicef “100% vacciniamoli tutti”.

Miriam Guinea

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