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Asp di Cosenza, «la nomina di Moretti? Pezzi sapeva»

Riceviamo e pubblichiamo   In merito all’articolo a firma del dr Pietro Bellantoni, pubblicato sul sito del Corriere della Calabria in ordine alla nomina del dott. Moretti quale direttore gene…

Pubblicato il: 11/12/2014 – 17:59
Asp di Cosenza, «la nomina di Moretti? Pezzi sapeva»

Riceviamo e pubblichiamo

 

In merito all’articolo a firma del dr Pietro Bellantoni, pubblicato sul sito del Corriere della Calabria in ordine alla nomina del dott. Moretti quale direttore generale dell’Asp di Cosenza, ritengo, per amor di verità, di dover rispondere all’evidenza nello stesso formulata, secondo la quale dal dipartimento Tutela della salute, «non sono arrivate spiegazioni», all’allora sub-commissario generale Pezzi.
Al riguardo, si precisa che, per ben due volte e con due distinte note (prot. n.192166 del 10/06/2014 e n. 197701 del 17/06/2014), consultabili agli atti, sono stati forniti i chiarimenti richiesti.
Con dette missive si è precisato che :
a) Il nominativo del dott. Moretti è stato individuato direttamente dalla giunta regionale nella seduta del 25 maggio 2014 in quanto lo stesso risultava idoneo al conferimento dell’incarico di direttore generale, essendo presente il suo nominativo, nell’apposito elenco approvato con provvedimento della Regione Lazio.
b) I requisiti per l’accesso all’incarico sono previsti da una normativa nazionale e sono stati verificati, nel caso di specie, da una commissione istituita dalla Regione Lazio, la cui composizione è prevista da una norma nazionale (decreto c.d. “Balduzzi”).
c) La giunta si è avvalsa della facoltà, prevista da norme statali, di attingere dall’elenco di altra regione in quanto, all’atto della nomina, non era ancora disponibile l’elenco degli idonei della Regione Calabria.
d) Da ultimo, gli uffici sono tenuti a verificare la documentazione richiesta dall’avviso pubblico al momento della stipula del contratto di lavoro, cosa questa, non verificatasi a seguito della rinuncia dell’interessato all’incarico.

 

 

Prendiamo atto delle osservazioni del dirigente Zito. Il fatto è che le informazioni relative all’istruttoria per l’individuazione di Moretti sono state richieste dall’allora sub-commissario Pezzi e riportate anche nell’ultimo verbale dell’organo che vigila sul Piano di rientro, che si dice ancora «in attesa di aggiornamenti». Segno che qualcosa, nella comunicazione tra struttura commissariale e dipartimento, non ha funzionato. Inoltre, constatiamo come il dirigente Zito abbia inteso fidarsi ciecamente delle valutazioni su Moretti fatte dalla Regione Lazio, malgrado il manager fosse stato scelto per guidare la più importante azienda provinciale della Calabria e nonostante i dubbi sul suo curriculum sollevati dallo stesso Pezzi. È poi abbastanza singolare che il dipartimento Salute, articolazione della giunta regionale, non sia – da quanto Zito sottintende – intervenuto nella “scelta” di Moretti, magari avviando un’istruttoria per verificare il possesso dei requisiti di Moretti. Un dubbio: cosa sarebbe successo se l’eventuale revoca di Moretti fosse avvenuta dopo la firma del contratto? La Regione si sarebbe trovata di fronte a un altro, possibile, contenzioso? Resta la domanda principale, a cui Zito non ha ancora risposto: ma Moretti i titoli per assolvere l’incarico per il quale era stato scelto li possiede o no? (P. B.)

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