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Insetto killer delle api, l'allarme delle associazioni di settore

SOVERATO Tentano di fare rete i produttori regionali di miele, che nel pomeriggio di ieri si sono confrontati nel tentativo di fronteggiare un “nemico” comune, il parassita esotico “Aethina tumida”…

Pubblicato il: 11/12/2014 – 15:32
Insetto killer delle api, l'allarme delle associazioni di settore

SOVERATO Tentano di fare rete i produttori regionali di miele, che nel pomeriggio di ieri si sono confrontati nel tentativo di fronteggiare un “nemico” comune, il parassita esotico “Aethina tumida” (Shb), coleottero che dall’avvio della stagione autunnale – con ovvie ricadute per quanto riguarda i ritorni economici, l’indotto e l’equilibrio dell’eco-sistema – sta infestando gli alveari calabresi.
I danni derivati dalla presenza del parassita, a partire dall’insediamento degli scorsi mesi, stanno, infatti, diventando sempre meno gestibili: anzitutto per la sua capacità di moltiplicarsi in maniera molto celere, secondariamente per l’importanza che le api rivestono per quanto riguarda l’impollinazione delle piante.
Ieri, ad Amaroni, a fare il punto c’erano non solo i produttori diretti (tra gli altri, Carlo Bova in rappresentanza di un’azienda che copre buona parte della produzione territoriale), ma anche i componenti di varie associazioni. Strumento tecnico, e premessa iniziale per un “piano d’azione”, le relazioni di Giuseppe Olivadoti (Confapi) e di Franco Santopolo, quest’ultimo da tempo impegnato nella ricerca scientifica di settore.
Un modo per far fronte alle misure adottate dalla Regione ritenute «inadeguate e insufficienti», come affermato da Luigi Tropeano, fiduciario di “Slow food”, che si è soffermato sulla “inopportuna ordinanza della Regione di settembre, che ha liquidato l’intervento contro il coleottero con un provvedimento massiccio di incendio degli apiari». Proprio a seguito del provvedimento si è, inoltre, costituito il comitato “Salviamo le api”, che di recente ha presentato al Tar il ricorso contro la «scellerata misura», invocando l’attenzione rivolta alla salvaguardia del settore che a detta degli interessati è fino a questo momento mancata. Bova ha, inoltre, contestualmente chiesto un incontro al presidente della Regione Mario Oliverio, invitandolo a «prendersi carico delle giuste preoccupazioni degli apicoltori».
La relazione di Giuseppe Olivadoti di Confapi, è invece entrata nel merito illustrando la tempistica e la localizzazione di questo coleottero nella nostra regione, segnalato a settembre nella provincia di Reggio. Franco Santopolo ha invece, curato una relazione che sarà consegnata in sede di consiglio regionale, con l’auspicio di mettere in capo – sulla base delle linee tracciate – le giuste misure in grado di scongiurare la presenza del parassita. «Servono – ha detto Santopolo – interventi di controllo biologico, che possano dare effetti, non nell’immediato, ma con i giusti tempi dei processi che si innescano».
A esprimere preoccupazione è anche la Coldiretti, soprattutto per quanto riguarda la distruzione degli apiari: «ne sono stati distrutti circa tremila – fa sapere l’associazione – situati nelle zone dei focolai d’infezione del coleottero in Calabria e in provincia di Siracusa. A seguito del venir meno delle api sul territorio, si prevedono conseguenze anche per gli agricoltori, per la carenza d’impollinazione delle colture agrarie. Gli apicoltori – riferisce ancora Coldiretti – non possono spostare gli apiari indenni nel raggio di 20 chilometri, da dove è stato riscontrato il primo focolaio, nè possono far rientrare gli apiari nella zona di restrizione. Occorre dunque intervenire a sostegno delle aziende colpite, attraverso strumenti che ne possano sostenere la ripresa dell’attività economica», è la richiesta giunta dal presidente, Roberto Moncalvo, che ha inviato una lettera al ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina ribadendo che «vista l’esiguità del regime de minimis in agricoltura pari a 15mila euro ad azienda, è fondamentale intervenire attraverso un idoneo regime di aiuto di Stato da comunicare o notificare a Bruxelles».

Zaira Bartucca
z.bartucca@corrierecal.it

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