COSENZA Il gruppo del Pse in consiglio comunale a Cosenza prende posizione contro le nomine effettuate alla Provincia e chiede le dimissioni del sindaco Occhiuto. La proposta è una forte mobilitazione: è «necessario che le forze politiche che non sono coinvolte in questo indecente valzer di poltrone assumano una forte iniziativa per mettere fine a questa sorta di gioco del Monopoli in cui si inseriscono e si spostano ruoli e responsabilità con il solo e unico fine di mantenere in vita una maggioranza che nei fatti già non c’è più», è scritto in una nota diffusa dal Pse. Secondo cui il recente insediamento del sindaco alla Provincia di Cosenza avrebbe dato la stura «a una serie di operazioni di chiaro segno clientelare che hanno coinvolto, peraltro con scarso senso del pudore e del garbo istituzionale, i due enti “amministrati” da Occhiuto come fossero interscambiabili».
Si tratterebbe di un«infornata di nomine “provinciali” di cui hanno beneficiato parenti, amici e affini di quei consiglieri di maggioranza che nell’ultimo periodo avevano dimostrato una certa insofferenza verso il sindaco». Il tentativo – afferma il Pse – di puntellare «una maggioranza traballante utilizzando il nuovo organigramma della Provincia come una “stazione di travaso”, dove piazzare uomini secondo le convenienze politiche del momento seguendo lo schema della più vecchia e becera politica di palazzo». Quella di Occhiuto non sarebbe altro che una mossa per mettere a tacere «il dissenso che sempre più spesso fa capolino tra gli uomini della sua maggioranza e sopperire in questo modo a una chiara incapacità di governo dei processi amministrativi. È un fatto grave, che squalifica l’immagine delle istituzioni e getta fango sulla reputazione e il prestigio dell’intera classe politica cosentina».
Il Pse ritiene allora «necessaria una grande mobilitazione politica, sociale, culturale e popolare per ribadire che una alternativa esiste e passa dalla fine dell’esperienza Occhiuto e dall’azzeramento di tutte le nomine che non rispondono a comprovate esigenze amministrative e sulle quali si adombri anche il solo sospetto di clientele».
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