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Scambi di poltrona ai Riuniti di Reggio

REGGIO CALABRIA Uno lo nomina responsabile anticorruzione, un’altra gli cede il posto, il terzo lo chiama a propria difesa in tribunale, ma tutti e tre sono imputati per aver favorito «con dolo int…

Pubblicato il: 15/12/2014 – 14:30
Scambi di poltrona ai Riuniti di Reggio

REGGIO CALABRIA Uno lo nomina responsabile anticorruzione, un’altra gli cede il posto, il terzo lo chiama a propria difesa in tribunale, ma tutti e tre sono imputati per aver favorito «con dolo intenzionale» un’azienda nell’assegnazione di un milionario appalto bandito dalla loro stessa amministrazione. Sembra destinata a finire sempre e comunque nel paradosso l’assegnazione dell’incarico di responsabile Anticorruzione agli ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Dal 12 novembre, a ricoprire il delicatissimo incarico in un presidio che gestisce diversi appalti per milioni di euro, è il dirigente Pasquale Ateneo, che ha sostituito Maria Felicia Crupi, dirigente della medesima amministrazione in carica dall’agosto scorso. Una nomina, quella della Crupi, che aveva sollevato un vespaio di polemiche perché la donna all’epoca era già imputata, insieme ad atri due funzionari dell’amministrazione, Angelo Rabotti e Paolo Costantino, per aver favorito «con dolo intenzionale», appunto, la Siram – colosso francese controllato da Veolia, da tempo campione di appalti in Calabria – escludendo la sua unica e diretta concorrente. Un procedimento in cui la stessa Asl ha chiesto e ottenuto di costituirsi parte civile contro la dirigente e gli altri imputati, in previsione di futuri risarcimenti, senza che questo fosse ritenuto d’ostacolo nella nomina della donna.

Un incarico temporaneo in sostituzione della dirigente titolare all’epoca in quiescenza, avevano fatto sapere dall’amministrazione che in novembre ha proceduto alla nuova nomina. La scelta è caduta su Ateneo, da tempo funzionario dell’amministrazione dei Riuniti, per la commissione dotato degli strumenti, delle capacità e delle conoscenze necessarie per assolvere all’incarico. Ma Ateneo è una vecchia conoscenza anche per la Crupi e i suoi coimputati, se è vero che proprio Costantino ha citato il neoresponsabile dell’anticorruzione dell’Asl come teste a discarico nel procedimento in cui è imputato e vede l’Asl parte lesa. Una situazione quasi paradossale, ma che tracima nel surreale esaminando la delibera con cui Ateneo è stato promosso. A firmarla, in qualità di capo del dipartimento amministrativo, è stato Angelo Rabotti, terzo imputato del procedimento che vede alla sbarra la Crupi e Costantino. Un processo che – al di là delle incombenze legali – non sembra aver procurato alcun problema ai tre, quanto meno sul lavoro. Nei mesi scorsi, nonostante nei confronti di tutti gli allora indagati la Procura avesse chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio, Rabotti aveva ottenuto una promozione, che lo ha trasformato nel numero uno del delicato dipartimento amministrativo «tenendo conto – si leggeva in delibera – del percorso professionale dei direttori di struttura complessa interessati, nonché delle capacità professionali e organizzative degli stessi acquisiti in relazione all’incarico in oggetto». Inoltre – continua l’atto ufficiale che fa bella mostra di sé sul siti degli Ospedali riuniti – «la predetta nomina si connota per la sussistenza di un rapporto fiduciario e si pone come condizione essenziale per la permanenza». Un rapporto fiduciario che un procedimento penale a quanto pare non riesce a incrinare.

 

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

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