GENOVA Una persona arrestata, due indagate e beni sequestrati per quasi due milioni di euro: è il bilancio dell’operazione “Grecale ligure” condotta dalla Direzione investigativa antimafia coordinata dalla procura di La Spezia. A finire in manette Domenico Romeo, 58 anni di Roccaforte del Greco (Reggio Calabria), residente a Arcola (La Spezia) accusato di intestazione fittizia di società. Gli indagati sono Santo Cogliandro, di Reggio Calabria 33 anni, e Carmelo Stelitano, nato a Melito Porto Salvo, 31 anni, che sarebbero le “teste di legno” a cui erano state intestate le società Nuova Do.Ro trasporti, la R.M. Trasporti e la Mimmo travel con sedi nelle province di La Spezia e Massa Carrara.
Secondo l’accusa, Romeo, ritenuto «contiguo alla ‘ndrangheta», avrebbe intestato le società di autotrasporto ai prestanome per evitare che gli potessero essere sequestrate. L’uomo, in passato, era stato coinvolto in un traffico di cocaina dal Sudamerica e in furti nei container nel porto di Genova, ma secondo quanto emerso era stato coinvolto anche in un giro di estorsione, usura, riciclaggio, ricettazione, nonché porto abusivo e detenzione di armi.
Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati semirimorchi, trattori, rimorchi, furgoni e auto, per un valore di circa due milioni di euro. «Romeo è un personaggio di elevato spessore delinquenziale – ha spiegato il colonnello Sandro Sandulli, capo della Dia genovese – ha ricoperto l’incarico di referente strategico per conto di affiliati a sodalizi di ‘ndrangheta, i cui vertici sono operativi nella fascia costiera della provincia reggina con ramificazioni extraterritoriali organicamente strutturati».
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