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Confcooperative Calabria: «Non faremo i compiti assegnati dalla Ue»

CATANZARO «Se guardiamo i dati consuntivi del Psr, la Calabria ha fatto il suo compitino ordinario, soprattutto, in relazione agli obiettivi che la burocrazia Ue ci impone, cioè spendere in te…

Pubblicato il: 18/12/2014 – 11:46
Confcooperative Calabria: «Non faremo i compiti assegnati dalla Ue»

CATANZARO «Se guardiamo i dati consuntivi del Psr, la Calabria ha fatto il suo compitino ordinario, soprattutto, in relazione agli obiettivi che la burocrazia Ue ci impone, cioè spendere in tempo, indipendentemente da come spendiamo. Non siamo affatto contenti della qualità della spesa, che risulta assai scadente, mentre i nostri obiettivi non sono stati centrati, cioè non siamo stati in grado di contribuire fattivamente alla riduzione della disoccupazione, e alla ricostruzione strutturale economica di questa regione».
È quanto si afferma in un comunicato di Confcooperative Calabria all’indomani della riunione del comitato di sorveglianza su Fse e Por, svolta alla presenza del presidente regionale, Camillo Nola e del responsabile confederale per i fondi comunitari, Antonello Rispoli. «Noi cooperatori, non ci accontentiamo di fare i compitini che la commissione Ue ci chiede: vogliamo che l’agricoltura rappresenti la svolta per il rilancio di tutte le attività regionali produttive. Siamo arrabbiati, perché mentre le imprese serie in questi giorni fanno la fila in ragioneria per incassare i crediti, ci scordiamo di avere in bilancio 254 milioni di euro bloccati dal 2011 e nessuno, finora, se n’è preoccupato. Oppure non compriamo spazi finanziari, per rimediare ai vincoli del Patto di stabilità, come fanno altre regioni. Se non affrontiamo la cruda realtà, cioè che in Regione da sempre si sopravvive grazie ai servizi pubblici, mentre il privato agroalimentare e manifatturiero rappresenta poco o nulla in confronto al resto del Paese, continueremo a restare al di fuori dalla realtà».
«Visto poi – proseguono gli interessati – che i trasferimenti pubblici sono al termine, non possiamo accontentarci di una gestione ordinaria. Per risolvere i problemi veri, abbiamo bisogno di una buona dose di ambizione e, soprattutto, di una forte volontà politica, che nelle ultime tre giunte regionali non abbiamo mai visto. Se cerchiamo di galleggiare senza saper nuotare, prima o dopo di certo affogheremo. Dobbiamo imparare a nuotare in questo mare nuovo, anche se sarà una cosa lunga e faticosa, che richiede – conclude Confcooperative – sacrificio e costanza». 

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