Riceviamo, con stupore, l’indignata missiva fatta con la quale il dottor Francesco Saraceno,”in proprio e n.q. di Amministratore Unico e Rappresentante legale di Nuova Geosud S.a.S. di F. Saraceno” intende «rettificare con urgenza la notizia falsa e pertanto perniciosa e dannosa sia per l’immagine della Nuova Geosud che per il legale rappresentante della stessa, Francesco Saraceno, che ad oggi non è mai stato indagato per reati di mafia». Prendiamo atto, per come oggi leggiamo nella missiva, che Francesco Saraceno «non è mai stato indagato per reati di mafia, (anzi ha partecipato ad attività ed iniziative antimafia)* e con sentenza di non luogo a procedere del 17.07.2014 è stato prosciolto dal procedimento n. 1378/06 R.G.N.R. (meglio conosciuto come procedimento Entourage) nel quale, non ha subito alcuna misura restrittiva, ed è stato soltanto indagato per il delitto di cui agli artt. 110 – 353 c.p. e non come indicato malamente nel vostro articolo con l’aggravante mafiosa». Tuttavia possiamo che esplicitare il fatto che tutt’altre informazioni al riguardo del titolare sono state infatti messe nero su bianco dal centro Dia di Reggio Calabria, nell’informativa a firma del capocentro Gaetano Scillia, in cui si afferma testualmente (sottolineature Dia): «Inoltre, con riferimento alla citata società NUOVA GEOSUD di SARACENO & C. Snc, che è stata incaricata dalla GIUDECCA Srl, con sub-contratto del 27.07.2007, alla realizzazione di micropali per un l’importo di euro 30.000,00, si evidenzia che questo Centro Operativo, nell’ambito del Proc. Pen. nr. 1738/06 N.R. DDA già 1913/05 R.G.N.R.I. (Op. Entourage), deferiva alla locale A.G. SARACENO Francesco, nato a Reggio Calabria il 22.03.1968, legale rappresentante della Nuova GEOSUD snc di Saraceno Francesco & C., per il reato di turbata libertà degli incanti in concorso (artt. 110 c.p. – 81 cpv c.p. – 353 c.p.), aggravato dalle modalità mafiose di cui all’art.7 della Legge. 203/91, in ordine all’appalto indetto dal Comune di Ciminà (RC) il 09.12.2005 ed avente ad oggetto i “lavori di messa in sicurezza e consolidamento centro abitato in località P.za Annunziata”. Non fosse sufficiente, la circostanza è richiamata per ben tre volte nel nuovo capo di imputazione oggi contestato alla moglie di Amedeo Matacena, Chiara Rizzo, accusata “del delitto p. e p. dagli artt. 81, comma 2, 110 c.p., 12quinquies L. 7 agosto 1992 n. 356 e 7 L. 12 luglio 1991, n. 203 perché, in concorso necessario tra loro, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali ovvero di agevolare la commissione di uno dei delitti di cui agli artt. 648, 648bis e 648ter c.p., con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, poste in essere anche in tempi diversi ed in violazione della medesima disposizione di legge, Matacena Amedeo Gennaro Raniero (a cui carico si procede separatamente), quale dominus sostanziale dell’intera operazione di mascheramento, che si avvaleva del contributo causale di Rizzo Chiara e Politi Martino Antonio (a cui carico si procede separatamente in relazione al presente capo)». Nel lungo capo di imputazione – che solo per brevità e sintesi non si riporta integralmente, si spiega come le articolate operazioni di occultamento del patrimonio di Amedeo Matacena fossero mirate “fatto commesso consapevolmente al fine di proteggere economicamente Matacena Amedeo Gennaro, quale soggetto in grado di fornire un determinante e consapevole apporto causale alla ‘ndrangheta reggina attraverso lo sfruttamento del suo rilevantissimo ruolo politico ed imprenditoriale e, per questa via, agevolare il più ampio sistema criminale, imprenditoriale ed economico, riferibile alla predetta organizzazione di tipo mafioso, a cui favore il Matacena forniva il proprio costante contributo, per il tramite delle componenti imprenditoriali riferibili alle articolazioni territoriali di seguito indicate:
con le quali venivano stipulati contratti di fornitura in relazione agli appalti di lavori indicati nel capo c) della rubrica;
con particolare riferimento, poi, all’appalto pubblico relativo ai lavori per la realizzazione:
Magari, meglio farebbe il dottor Saraceno a presentare le proprie rimostranze al centro Dia e alla locale Procura, piuttosto che scagliarsi contro chi si limita a dare conto – in maniera dettagliata e fedele – delle informazioni pubbliche agli atti di procedimenti penali.
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