LAMEZIA TERME «No al maxi emendamento presentato dal governo sulla legge di stabilità che, se passerà, renderà di fatto inattuabile la legge Delrio, prevedendo sei miliardi di tagli in tre anni per le Province, la riduzione del 50 per cento dell’organico e nessuna garanzia per il personale precario». Con questa motivazione in centinaia, questa mattina, i dipendenti delle Province hanno occupato insieme ai sindacati tutte e cinque le sedi istituzionali calabresi degli enti, in contemporanea con le Province di tutta Italia.
A Catanzaro, in particolare, è stato preparato un documento da presentare al presidente della Regione Mario Oliverio, perché «si crei al più presto un osservatorio regionale sulle Province, così come già avvenuto in altre regioni, non alle prese con la tornata elettorale». Oltre un centinaio, i lavoratori presenti a ogni assemblea nelle cinque città, soprattutto quelli della Provincia di Vibo, impegnati in una mobilitazione che ha visto al loro fianco la Cgil e che di recente si sono visti sbloccare due delle quattro mensilità arretrate non corrisposte a causa del dissesto finanziario che pesa sui bilanci dell’ente.
A Cosenza si prevede l’occupazione degli uffici di via Popilia da lunedì prossimo, nel caso in cui, avvertono le sigle sindacali, «non dovesse cambiare la direzione presa da palazzo Chigi col maxi emendamento presentato sugli enti intermedi».
Accesa la mobilitazione anche a Crotone, dove i lavoratori proprio nel periodo natalizio si vedono alle prese con una mensilità arretrata. «Qui – raccontano i dipendenti – in alcuni locali sono stati rifiutati i buoni pasto, perché si ritiene che non ci sia neppure la garanzia dell’esigibilità».
«Il contesto e i problemi propri della regione, amplificano gli interrogativi sul futuro lavorativo di noi dipendenti provinciali – fanno sapere i lavoratori dall’assemblea che si è tenuta a Catanzaro – perché non dimentichiamo che i Comuni dovrebbero essere tra gli enti tenuti a riassorbire i dipendenti provinciali, secondo gli iter legislativi in corso, ma in Calabria ci sono ben 238 Comuni in dissesto finanziario dichiarato. Dove si andrà a finire?». Nel capoluogo di regione, i dipendenti hanno invece dichiarato lo stato di assemblea permanente insieme ai segretari generali della Funzione pubblica Cgil, Cisl e Uil.
«Quello che più mi preoccupa – ha detto nell’assemblea catanzarese il segretario Funzione pubblica Cgil regionale Alfredo Iorno – è che ancora in molti casi non si sono compresi del tutto gli interrogativi che pesano sul futuro dei dipendenti provinciali, soprattutto se passa il maxi emendamento del governo alla legge di stabilità che contraddice, anzi, destruttura e rende di fatto inutile la legge Delrio e prevede pesantissimi tagli sul personale. Ma, come abbiamo detto nei giorni dell’occupazione a Vibo, se saltano le regole, perché non si pagano, come di dovere, gli stipendi ai lavoratori, salteranno tutte le altre regole, sia chiaro. Inoltre – ha concluso il segretario della Fp Cgil – i deputati e i senatori calabresi sono tenuti a rendere conto, ai loro elettori, sui provvedimenti che votano a Roma, assumendosene la responsabilità politica sulle ricadute del personale».
In serata però è giunta la precisazione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio che ha ribadito che «il personale delle Province non rimarrà per strada ma verrà assorbito tramite blocco di tutte le assunzioni in tutte le amministrazioni dello Stato e affini». L’interessato, ha aggiungto inoltre che nel maxiemendamento alla legge di Stabilità ci sarà un «elemento di certezza e non d’incertezza come qualcuno ha erroneamente sottolineato».
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