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Rifiuti, Guccione chiede la revoca della delibera regionale: «Triplica i costi»

LAMEZIA TERME Carlo Guccione alza la voce e chiede la sospensione della delibera regionale che «triplica il costo dei rifiuti». «Ogni giorno che passa – dice il neo consigliere regionale del Pd – c…

Pubblicato il: 20/12/2014 – 11:21
Rifiuti, Guccione chiede la revoca della delibera regionale: «Triplica i costi»

LAMEZIA TERME Carlo Guccione alza la voce e chiede la sospensione della delibera regionale che «triplica il costo dei rifiuti». «Ogni giorno che passa – dice il neo consigliere regionale del Pd – ci accorgiamo di quanto sia stata fallimentare la gestione dei rifiuti e delle polpette avvelenate disseminate dalla giunta Scopelliti sul cammino del nuovo governo regionale. A maggio del 2014 avevamo denunciato con forza che, con decreto dirigenziale 58/23 del 14 maggio 2014, erano state rimodulate le tariffe relative allo smaltimento dei rifiuti urbani e del trattamento in impianto della frazione umida a decorrere dall’1 maggio 2014 con aumenti fino al 250% e grazie alla mobilitazione dei sindaci e al nostro impegno quel decreto fu ritirato. La giunta di centrodestra e l’assessore all’Ambiente con un colpo di mano hanno emanato un successivo decreto del 25 luglio 2014, numero 483, recepito dalla delibera numero 322 del 28 luglio 2014, che sostanzialmente spostava dall’1 maggio 2014 all’1 gennaio 2015 l’aumento del costo a carico dei Comuni per lo smaltimento del rifiuto indifferenziato dagli attuali 98 euro/tonnellata a 147 euro/tonnellata con un aumento pari al 150% mentre per il rifiuto differenziato, il cui smaltimento costa attualmente ad alcuni Comuni 34,65 euro/tonnellata e ad altri 47,30 euro/tonnellata, a 92,61 euro/tonnellata con un incremento che va dal 200% al 270%».
Secondo Guccione, da qualunque lato si guardi, «la delibera stabilisce addirittura un aumento delle tariffe sia per i Comuni che fanno la differenziata sia per quelli che non la fanno. Tale situazione di aumento indiscriminato avrebbe effetti devastanti sui Comuni dal punto di vista finanziario e vedrebbe quasi triplicare il costo sulle famiglie calabresi per le tariffe relative allo smaltimento rifiuti e non risolverebbe lo stato di criticità in cui versa il sistema calabrese. Nella relazione istruttoria allegata alla deliberazione numero 322 viene spiegato che l’aumento tariffario serve a sopperire ai maggiori costi per lo smaltimento dei rifiuti, al trasporto fuori regione e addirittura all’estero a causa della grave carenza del sistema impiantistico regionale incapace di smaltire autonomamente tutti i rifiuti prodotti dalla regione. La giunta di centrodestra ha fatto trascorrere oltre due anni senza impostare un piano dell’intero comparto della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nella nostra regione se non quello di scaricare sui comuni e sui cittadini il prezzo del loro completo fallimento».
«In questo contesto – continua il rappresentante dem – occorre sospendere l’efficacia della delibera numero 322/28 luglio 2014 sulla rimodulazione della tariffa regionale e il conferimento dei rifiuti urbani per il 2015 e avviare una sede di confronto con i soggetti interessati per predisporre tutte le iniziative amministrative e istituzionali utili ad affrontare le emergenze e ad impostare un piano regionale dei rifiuti che metta in moto un ciclo virtuoso del sistema in grado di far diventare i rifiuti una risorsa.
Anche in Calabria ci sono esperienze positive e virtuose che possono essere utilizzate come modello di buona gestione e produzione di ricchezza. Oggi ci sono tutte le condizioni per voltare pagina anche in un settore così delicato come quello dei rifiuti».

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