Cisl e Flc-Cgil: «Risposte concrete agli studenti dell'Unical»

COSENZA «L’attuale fase di elaborazione dell’offerta formativa dell’Ateneo deve rilevare elementi di discontinuità rispetto al passato. Occorre che il riassetto e l’ammodernamento dei corsi di laurea tengano in considerazione le forti spinte di novità che provengono del territorio. Un comprensorio che invoca un’offerta formativa capace di dare risposte concrete in termini di sbocchi occupazionali ai tanti giovani che guardano con interesse al nostro Ateneo». A dirlo sono i componenti delle federazioni Cisl e Flc-Cgil dell’Università della Calabria.
«Riteniamo dannosa e inutile – proseguono gli interessati – l’attuale fase di stallo determinata dalla decisione assunta dal senato accademico di rinviare a data da destinarsi l’attivazione di nuovi percorsi formativi. Una scelta, quest’ultima, che porterebbe anche per il prossimo anno a reiterare l‘attuale offerta formativa. Quest’ultima sta, peraltro, perdendo di attrattiva, considerato il calo di immatricolazioni che negli ultimi anni si sta registrando, con ripercussioni certe anche sull’assegnazione dei fondi ministeriali».
«Questo sforzo di iniziare la rivisitazione dell’offerta formativa – continuano le sigle sindacali – va sicuramente portato avanti con determinazione e senza tentennamenti, superando logiche accademiche non più in linea con le esigenze formative che il nostro Ateneo si deve attribuire, per essere il baricentro del sistema universitario calabrese e non solo. Non possiamo essere sordi anche rispetto alle copiose sollecitazioni di novità formative che sono pervenute all’ Ateneo da parte delle realtà imprenditoriali del mondo delle professioni».
«Le capacità di fare scelte innovative, nonché di riconvertire l’offerta formativa – continuano – intervenendo anche in modo deciso su quegli ambiti obsoleti e non più attrattivi di domanda, conferirebbero maggiore credibilità culturale e senso civico allo stesso Ateneo. Sperando che questo nostro appello non cada nel vuoto e che gli organi di governo si assumano le proprie responsabilità di scelta, superando così la chiusura attuale e l’ingessatura delle nuove proposte formative: rimarremo vigili affinché occasioni di sviluppo e di crescita dell’Ateneo non vengano disperse da logiche conservatrici e prevaricatrici verso – concludono – il rinnovamento».