REGGIO CALABRIA È entrata nella terna finale di candidati che Reggio ha inviato a Roma solo per un voto, ma è il suo il curriculum che il ministro Stefania Giannini ha scelto per risollevare le sorti del Conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria. Dal prossimo 25 dicembre, alla consigliera di Pari opportunità Daniela De Blasio toccherà mettere le proprie competenze al servizio del conservatorio reggino, tentando di riscattarlo dall’isolamento in cui è confinato. Un incarico ambito – nonostante sia a titolo gratuito – e per il quale la De Blasio se l’è dovuta vedere non solo con la presidente uscente Concetta Nicolosi, ma anche con il presidente della Camera di commercio, Lucio Dattola, all’epoca della candidature in corsa anche per la poltrona da primo cittadino di Reggio Calabria. Candidature di peso, ma alle quali il ministero ha preferito la De Blasio, che sul piatto ha potuto mettere quei cinque anni alla guida di Azienda Calabria Lavoro quali prova concreta e tangibile della “alta qualificazione professionale e manageriale” richieste. E proprio sulla scorta di quell’esperienza, la nuova presidente del conservatorio ha intenzione di muoversi. «Bisognerà prima di tutto vedere il bilancio, ma sono certa che non sarà necessario spendere neanche un euro di fondi propri. L’Unione europea mette a disposizione un infinito numero di bandi e progetti che permettono di avere finanziamenti e possono essere la chiave per valorizzare le nostre risorse». A poche ore dalla nomina arrivata quasi come un regalo di Natale inatteso, la De Blasio sembra ancora quasi stupita, ma ha già le idee estremamente chiare. «Il mio obiettivo è portare una mentalità diversa. Non si tratta solo di reperire i fondi che l’Unione Europea o il governo mettono a disposizione, ma anche di rompere l’isolamento che vive il conservatorio. Il Cilea vive un po’ staccato dal resto della città, ma la musica è una risorsa importante per Reggio, può essere anche un volano di sviluppo». Per la nuova presidente infatti è importante che il Cilea non si rivolga solo ed esclusivamente a studenti e professionisti della musica, ma anche ad appassionati o a chi vuole appassionarsi, come anche – se non soprattutto – a coloro per i quali la musica può essere uno strumento di riscatto. «Mi piacerebbe avviare un progetto con il Tribunale dei minori, destinato ai giovani a rischio, creare un’interlocuzione e un rapporto più profondo con la nostra provincia e i suoi infiniti paesi, ma anche con tutti gli artisti reggini che hanno lasciato questa città». Quello che la De Blasio cerca è dunque un dialogo con chi la musica la fa e la vive, ma non solo. «In questo compito, vorrei avere come guida la città stessa, tutti quelli che hanno interesse a farla crescere e progredire». Con un sogno e un progetto in testa «voglio che Reggio diventi città della musica. So che magari non riuscirò a realizzare l’obiettivo in solo tre anni di mandato, ma lavorerò per questo. C’è chi lo definisce un sogno. Ma abbiamo già dimostrato con tanti progetti che i sogni si possono anche realizzare».
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it
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