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A casa Carbone si festeggia con turdilli e scalille

A Natale si festeggia all’insegna della tradizione. Quella culinaria in particolare. E anche i politici di casa nostra non si fanno mancare nulla, a qualsiasi latitudine si trovino. Terminato il Co…

Pubblicato il: 26/12/2014 – 10:12
A casa Carbone si festeggia con turdilli e scalille

A Natale si festeggia all’insegna della tradizione. Quella culinaria in particolare. E anche i politici di casa nostra non si fanno mancare nulla, a qualsiasi latitudine si trovino. Terminato il Consiglio dei ministri e gli altri impegni istituzionali, ministri, senatori, deputati, e “gente” che fa politica non ha rinunciato agli ultimi acquisti per gustare un ottimo panettone e brindare con un pregiato champagne. E se Palazzo Chigi resterà deserto, quest’anno, il detto «Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi» si dimostra sempre valido. Deputati e senatori tornano quasi tutti a casa per il presepe e Babbo Natale.
L’Espresso mostra i menu dei nostri politici e c’è chi non dimentica le sue origini calabresi nemmeno a tavola. Non bisogna meravigliarsi di vedere ai fornelli Ernesto Carbone. Il deputato del Pd, calabrese doc, si cimenta lui col pesce, ma grazie all’aiuto della figlia Arianna, dieci anni, vanta risultati che assicura memorabili. Si parte con pane burro e alici, si passa per il sautè di cozze e vongole, per i cannolicchi, e si arriva ai ravioli di cernia: «Tutto fatto a mano, col fumetto con le teste dei pesci: è il piatto preferito di mia figlia». La famiglia è larga, si arriva a 25 persone, e servono anche i secondi. Nelle teglie c’è una coda di rospo infarinata con l’alloro, e una cernia di tre chili con le patate al forno. Banditi i pomodorini, «che il pesce si fa in bianco». I dolci danno il colpo di grazia. A casa Carbone si mangiano i turdilli e le scalille, un’istituzione di Cosenza: pasta frolla fritta passata nel miele o glassata. Che non possono mai mancare sulla tavola di un cosentino.
Nella casa bipartisan, quella di Nunzia De Girolamo e Francesco Boccia, il piatto forte è una specialità tipica di Benevento, il cardone. È una zuppa, con i cardi, le uova sbattute, il pollo lesso sfilettato, le polpette di carne e i pinoli.
Torna nella sua Basilicata Gianni Pittella, l’uomo forte del Pd in Europa, capogruppo dei socialisti a Bruxelles, che trova riposo nella cittadina natale, Lauria, come tiene a raccontare ai suoi follower su twitter. Pittella va a cena da un amico, il pediatra Nicola Di Lascio, giro Rotary club. Il menù prevede degli spaghetti alle vongole, i moscardini e i polipetti, un dolce, tutto consumato tra le mura di casa, «in un contesto molto familiare». Si beve vino rosso, «preferibilmente lucano». Una vigilia in famiglia è anche quella di Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera, che si siede a tavola con i figli e con il padre. Giachetti è il vice di Laura Boldrini che invece passa il Natale nelle Marche, in campagna, nei luoghi dell’infanzia. Menù della tradizione, semplice, coi tortellini in brodo e gli spinaci al burro e parmigiano il 25, mentre la vigilia sarà di magro.
Pare sia un’ottima cuoca la renziana Pina Picierno. L’eurodeputata va a Teano a casa della famiglia dove cucina per tutti, esclusi i dolci a cui pensa la mamma. Menu a base di pesce, «come vuole la tradizione», e la spesa di quest’anno prevede una quiche di salmone e asparagi, le capesante gratinate, un risotto o delle linguine e la scarola ripiena. La giovane democratica Giuditta Pini, al primo mandato da parlamentare, è invece di Carpi, quindi modenese. Mangia tortelloni di zucca alla vigilia e tortellini e zampone, «rigorosamente non precotto», il 25.

Torna a casa per Natale anche Sandro Gozi, sottosegretario alla presidenza del consiglio, romagnolo. Rientra a Sogliano al Rubicone, dove va al cinema con i bimbi, a messa, e poi affronta un piatto di cappelletti in brodo e una buona dose di formaggio di fossa, prodotto tipico del borgo che infatti organizza ogni anno un’apposita fiera, le ultime due settimane di novembre e la prima di dicembre. La famiglia Gozi avrà fatto scorta, sicuramente, e innaffia il tutto con una bottiglia di Sangiovese. Appassionata di presepe è anche Giorgia Meloni. L’ex ministro va a messa: «Quella di mezzanotte la trovo molto suggestiva», dice. È donna delle tradizioni colei che sogna di riportare la destra capitolina al Campidoglio. La cena è in famiglia preparata dalla sorella, «che è bravissima». Il menu cambia di anno in anno, è vero, ma si rispetta il precetto e si mangia pesce. Meloni adora i gratinati e la pasta con il tonno. A casa, dicevamo, ovviamente c’è il presepe. Meloni è ormai una paladina degli allestimenti natalizi e sui social chiede a tutti di mandarle le foto della loro sacra famiglia.

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