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«Assunzioni stagionali per prevenire gli incendi»

REGGIO CALABRIA Il consigliere regionale del Pd, Domenico Bevacqua, ha scritto a Chiara Braga, responsabile nazionale Ambiente del partito, per chiedere maggiore attenzione sui temi del dissesto id…

Pubblicato il: 27/12/2014 – 15:05
«Assunzioni stagionali per prevenire gli incendi»

REGGIO CALABRIA Il consigliere regionale del Pd, Domenico Bevacqua, ha scritto a Chiara Braga, responsabile nazionale Ambiente del partito, per chiedere maggiore attenzione sui temi del dissesto idrogeologico, del rimboschimento e del contrasto agli incendi in Calabria. Il testo della lettera è stato inviato, per conoscenza, al presidente della Regione, Mario Oliverio. «Da silano autentico e da “montanaro” vero, che anno dopo anno vede le sue montagne devastate dalla fiamme – afferma Bevacqua – è da tempo che mi batto per una “diversa” lotta agli incendi e contro l’avida “industria del fuoco”. Nell’agosto del 2013, assistendo impotente alla violenta distruzione di ettari di bosco, ho ritenuto opportuno rivolgermi al Presidente Letta e al Ministro Orlando. Ed e’ proprio il 22 agosto 2013 che viene pubblicata su “L’Espresso” una bella inchiesta, curata dal giornalista Fabrizio Gatti; parole che rendono evidente ogni cosa e chiariscono definitivamente i misteriosi affari ‘dell’ industria del fuoco’. Solo per riprendere qualche dato del “grande affare”: 200 milioni all’anno di risorse, in qualche modo sprecate; circa 10 mila euro per ogni ora di volo di un canadair; 40 milioni per l’acquisto di un solo mezzo aereo; altri milioni per il liquido estinguente e ritardante. Spesso ho personalmente assistito, per giorni, all’utilizzo forsennato di più Canadair ed elicotteri. Ovviamente, non sono “in assoluto” contrario all’utilizzo degli aerei, né ritengo più opportuno abbandonare i boschi alle fiamme. Ogni incendio è una vera sciagura ambientale e sociale». «Le fiamme – prosegue Bevacqua – distruggono senza distinzione patrimoni ecologici, ambientali, naturalistici e sociali. Tuttavia, penso che ci sia un enorme spreco di risorse e soprattutto un cattivo utilizzo dei fondi pubblici. Come dicono coloro che nella montagna e per la montagna vivono, gli incendi si combattono a terra, con la prevenzione, la cura ed, io direi anche, con l’amore per la montagna. Gli incendi si combattono anche con la piantumazione di specie vegetali a ridotta infiammabilità; gli incendi si combattono anche con operazioni di pulizia e manutenzione, ordinaria e straordinaria. Sono necessari sfollamenti, diradamenti, spalcature, prelievi nei soprassuoli maturi e soprattutto arie frangivento e viali parafuoco. Tutti interventi di forestazione previsti dalla legge regionale 20/92, ma che certamente non possono più essere effettuati dai pochi operai idraulico forestali rimasti, la famosa “riserva indiana”, come qualcuno ha voluto definirli e comunque negli anni veramente encomiabili per l’impegno dimostrato». «È il momento di osare – sostiene ancora Bevacqua – è il momento di dire che per la prevenzione e lo spegnimento degli incendi c’è bisogno di giovani e cooperative, adeguatamente preparate e attrezzate, di tanti giovani che possano essere utilizzati, per un periodo determinato, magari 6 mesi all’anno, soprattutto per la pulizia e manutenzione del bosco e del sottobosco. Le risorse ci sono, solo se si avesse la bontà di programmare efficacemente i fondi comunitari, unitamente alle risorse nazionali e regionali».

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