LAMEZIA TERME Forse è ancora presto per definirli ex precari, ma di certo si apprestano a festeggiare il Capodanno con qualche certezza in più i circa 5mila lavoratori lsu-lpu che prestano servizio nelle amministrazioni pubbliche calabresi. Alla fine, infatti, dopo vent’anni di precariato e di “lavoro nero legalizzato”, e a seguito di settimane di incontri e trattative febbrili, tutti i lavoratori del bacino sono riusciti a rientrare nel processo di contrattualizzazione, che li vedrà assunti dagli enti di riferimento per i prossimi dodici mesi a un regime lavorativo di 26 ore settimanali. Proprio oggi sono stati predisposti e sottoscritti gli ultimi contratti, una circostanza resa possibile dall’impegno congiunto di Regione e governo nazionale, che hanno stanziato rispettivamente 38 e 50 milioni di euro perché si concretizzasse quello che è a tutti gli effetti il primo passo sulla strada, ancora lunga e tortuosa, della stabilizzazione.
È stata risolta la questione relativa al Comune di Gioia Tauro, dove si è rivelato decisivo l’incontro tra il commissario che regge l’ente e i rappresentanti sindacali, che hanno trovato l’accordo sulla durata dei contratti. E anche il Comune di Locri, sostanzialmente in “zona Cesarini”, in seguito alle pressioni dei sindacati ha inviato all’assessorato regionale al Lavoro l’istanza per accedere ai fondi messi a disposizione dall’ente guidato da Mario Oliverio. Quella locrese era infatti una delle amministrazioni comunali che non avevano aderito al bando ministeriale – cosa che invece hanno fatto invece 267 enti pubblici calabresi – per l’accesso ai fondi destinati alla contrattualizzazione, scelta fortemente stigmatizzata dalla Cgil. «È la conclusione di una battaglia dura – afferma Tonino Cimino, segretario generale di Nidil Cgil – fatta di lotte ma anche di proposte concrete. Abbiamo raggiunto un obiettivo insperato. Certo, è incredibile che ci siano Comuni che decidono in virtù del colore politico se aderire o meno a iniziative che vanno nell’interesse esclusivo dei lavoratori».
s.pel.
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