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Vertice Fi, fumata nera per la vicepresidenza

COSENZA Una riunione fiume di cinque ore, tanti mal di pancia e solo qualche certezza. Il “conclave” cosentino di Forza Italia e della Casa delle libertà in programma per oggi pomeriggio si è sosta…

Pubblicato il: 05/01/2015 – 20:40
Vertice Fi, fumata nera per la vicepresidenza

COSENZA Una riunione fiume di cinque ore, tanti mal di pancia e solo qualche certezza. Il “conclave” cosentino di Forza Italia e della Casa delle libertà in programma per oggi pomeriggio si è sostanzialmente concluso con un nulla di fatto. Quanto meno per quel che riguarda la questione più spinosa: la vicepresidenza del consiglio regionale (che per prassi spetta proprio al maggior partito di minoranza). In lizza restano sempre i due “decani” azzurri, il cosentino Ennio Morrone e il catanzarese Mimmo Tallini. La riunione è stata aggiornata a domani, quando – giocoforza – i berluscones dovranno trovare la quadra e presentare una lista completa di tutti gli aspiranti ai vari incarichi a Palazzo Campanella. Ufficialmente, però, il vertice è stato rinviato a causa dell’assenza di alcuni big, tra cui Fausto Orsomarso, tra i papabili per il ruolo di capogruppo di fora Italia. Anche questo nodo verrà verosimilmente sciolto domani, anche se il consigliere di Fagnano dovrà vincere la concorrenza degli altri pretendenti, su tutti il vicepresidente uscente dell’assemblea, quell’Alessandro Nicolò che vede l’incarico di “guida” dei forzisti in Astronave come prosecuzione naturale della sua lunga esperienza tra gli scranni del Consiglio. L’unica certezza arriva proprio dalla composizione in aula: Fi e Cdl avranno gruppi autonomi. E se la presidenza degli azzurri è ancora aleatoria, non è così per la nuova formazione, che dovrebbe nominare come suo presidente il giovane Francesco Cannizzaro. Ma la sede regionale del partito a Cosenza non ha ospitato solo incomprensioni e manifestazioni di legittime pretese. I forzisti hanno anche discusso lungamente della riorganizzazione generale del partito, uscito piuttosto lacerato dal risultato elettorale e soprattutto da mesi di tensioni e “guerre civili” tra i vari maggiorenti.
L’antivigilia della decima legislatura non poteva poi andare agli archivi senza una riflessione sul “caso Ferro”. La vicenda della candidata governatrice, rimasta fuori dal Consiglio per effetto delle ultime modifiche apportate alla legge elettorale, ha tenuto banco nell’analisi dei neo eletti. In particolare, gli azzurri hanno messo al centro della loro analisi le ultime indiscrezioni (rivelate dal Corriere della Calabria) sul fatto che sia il Viminale, sia i tecnici della Regione conoscevano da tempo il “cavillo” che, di fatto, ha estromesso Lady Ferro.

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