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Sanità, è l’ora dei tecnici

Niente da fare per Mario Oliverio. Le norme inserite nella legge di Stabilità (su tutte l’incompatibilità tra le figure di governatore e di commissario per il Piano di rientro) rappresentano un ost…

Pubblicato il: 06/01/2015 – 11:46
Sanità, è l’ora dei tecnici

Niente da fare per Mario Oliverio. Le norme inserite nella legge di Stabilità (su tutte l’incompatibilità tra le figure di governatore e di commissario per il Piano di rientro) rappresentano un ostacolo insormontabile. Motivo per cui il governo non potrà nominare il presidente della Regione commissario alla sanità calabrese così come era successo in precedenza con Agazio Loiero e Peppe Scopelliti.
A questo punto il Consiglio dei ministri, organismo deputato alla nomina del commissario, dovrà virare su un tecnico ovviamente gradito al governatore calabrese. Perché se è vero che il commissario viene nominato dal governo su proposta dei ministeri della Salute e dell’Economia è altrettanto vero che il nuovo commissario dovrà lavorare in stretta sinergia con il capo dell’esecutivo regionale.
Sfumata l’ipotesi Oliverio, è chiaro che i tempi si allungano. Il governatore e il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno erano convinti di riuscire a chiudere la partita già domani ma non avevano fatto bene i conti con i vincoli imposti dalla manovra finanziaria approvata di recente in Parlamento.
In questo contesto, comunque, è già partita la caccia al nome giusto cui affidare la gestione della sanità calabrese. L’obiettivo è quello di arrivare a individuare un soggetto che possa coniugare capacità politiche e manageriali.
I nomi più accreditati in questa fase sono quelli di Renzo Lusetti (ex parlamentare di Margherita e Udc), Ettore Jorio (professore di Diritto della sanità e dell’assistenza all’Unical), Davide Croce (professore di Economia delle aziende sanitarie alla Liucc e negli atenei di Bologna e Catania).
Ognuno di loro (per la cronaca va ricordato che Lusetti e Jorio furono in predicato di assumere l’incarico di commissario già la scorsa estate) pretenderebbe di avere mani libere nell’espletamento del mandato che verrebbe loro affidato. Giusto per fare un esempio concreto, la nuova legge di Stabilità prevede che il commissario, qualora in sede di verifica annuale riscontri il mancato raggiungimento degli obiettivi del Piano di rientro, come specificati nei singoli contratti dei direttori generali, proponga, con provvedimento motivato, la decadenza degli stessi, dei direttori amministrativi e sanitari degli enti del servizio sanitario regionale.
Ma la sfida più difficile da vincere per il commissario che verrà scelto dal governo sarà quella di garantire in maniera effettiva i Lea. Necessiterà pertanto assicurare un impegno volto a spendere (finalmente) bene le risorse e fare i necessari investimenti utili a migliorare ciò che c’è e a realizzare ciò che non è mai esistito. Tutto questo non può prescindere dall’instaurare la migliore concorrenza tra l’erogazione garantita dal pubblico e quella garantita dal privato. Già, perché proprio sul versante del rapporto con la sanità privata si giocherà una delle partite più delicate del futoro responsabile della sanità calabrese.

 

Antonio Ricchio

a.ricchio@corrierecal.it

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