COSENZA Il pm, Maria Francesca Cerchiara, ha chiesto la condanna per gli imputati del processo che si celebra al tribunale di Cosenza e riguarda la costruzione di alcuni palazzi davanti al penitenziario bruzio. Nella vicenda sono indagati Rocco Filippelli, Antonio Coscarella e Sabina Barresi. Filippelli e Coscarella sono coinvolti il primo in qualità di legale responsabile della cooperativa “Nova Casa” e il secondo in qualità di progettista. Per la pubblica accusa, i due avrebbero ottenuto un progetto per costruire due immobili in violazione degli strumenti urbanistici. Barresi, invece, nel ruolo di dirigente del settore Pianificazione del Comune di Cosenza – sempre secondo l’accusa – avrebbe rilasciato un permesso edilizio procurando un «ingiusto vantaggio patrimoniale a Rocco Filippelli». Per questo motivo il pm ha chiesto la condanna a due mesi e 10 giorni di carcere per Filippelli e Coscarella e due mesi per Sabina Barresi.
Per la Procura, i tre «turbavano la regolarità dei servizi pubblici connessi alle funzioni di custodia dei detenuti rinchiusi nel carcere “Sergio Cosmai”, in particolare determinando – per effetto della contiguità ai muri di cinta delle opere in costruzione e dei mezzi presenti nel cantiere – il pericolo di introspezioni» nella vita del carcere e dei detenuti. Per questo motivo, il direttore del carcere avrebbe predisposto dei servizi di vigilanza supplementari. I fatti risalgono al 2010.
Gli indagati sono difesi dai legali Franz Caruso e Fabio Saitta e dall’avvocato Pietro Perugini. Prima delle arringhe degli avvocati è stata sentita Sabina Barresi, che ha ribadito come in quelle zone non c’era alcun vincolo di inedificabilità e che il permesso a costruire era legittimo. Un concetto estremamente sottolineato dagli avvocati Caruso e Saitta. Caruso dal punto di vista penalistico e Saitta da quello amministrativistico hanno chiarito come tutto sia avvenuto in modo assolutamente legittimo e che quegli edifici non hanno turbato la quotidianità dei detenuti.
Il processo è stato aggiornato a venerdì 9 gennaio per le discussioni di altri due imputati. Prevista la sentenza.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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