GIOIA TAURO Aveva citato in giudizio una società finanziaria che, invece di chiedere spiegazioni al suo datore di lavoro, continuava ad avanzarle richieste di pagamento per la cessione del quinto dello stipendio. Sulla vicenda, che riguarda una dipendente che aveva ceduto un quinto dello stipendio per il pagamento di un mutuo – è scritto in un comunicato della Confconsumatori di Gioia Tauro – si è pronunciato il Giudice di pace di Laureana di Borrello che ha individuato le reali responsabilità condannando finanziaria e datore di lavoro al rimborso delle spese legali. «La titolare del mutuo – è scritto in una nota della Confconsumatori – dopo avere scelto la cessione del quinto dello stipendio per pagare il mutuo, a causa di un’imprecisione del datore di lavoro, si era trovata assediata dalla finanziaria che, senza cercare di approfondire, le intimava di saldare il debito e la minacciava di annullare il contratto accusandola del mancato pagamento di alcuni ratei mensili. La donna si era anche rivolta al proprio datore di lavoro per accertare l’effettivo versamento delle rate. Non avendo ricevuto risposta e continuando a subire minacce da parte della finanziaria, aveva affidato il mandato per agire in giudizio al legale di Confconsumatori di Gioia Tauro, Antonio Iemma. Dopo la notifica della citazione, però, la finanziaria aveva accertato l’avvenuto pagamento». «Si tratta di una vittoria importante – afferma Antonio Iemma, responsabile Confconsumatori di Gioia Tauro – poiché è stato affermato il principio che è ingiusto e scorretto tempestare di minacce di risoluzione contrattuale il debitore, giungendo a esasperarlo, piuttosto che chiedere le necessarie precisazioni al datore di lavoro, vista anche la regolarità del versamento».
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