Il governatore: la partita sulla sanità non è chiusa

REGGIO CALABRIA Mario Oliverio non ci sta e rilancia. Il governatore è convinto che ancora l’ultima parola sulla questione del commissario alla sanità non sia stata pronunciata. I vincoli imposti nel nuovo Patto per la salute e recepiti nella legge di Stabilità, che prevedono l’incompatibilità tra la figura di presidente della Regione e responsabile per il Piano di rientro dal deficit sanitario non sono per lui un ostacolo insormontabile. «Io credo – spiega Oliverio – che questa sia una questione su cui si sta molto tergiversando ma soprattutto si sta alterando la verità. Ho avuto, nell’incontro con il premier, modo di approfondire questi aspetti. Da parte del premier, netto il pronunciamento e l’impegno di mettere la sanità in capo al presidente della Regione. Renzi si è riservato altresì di approfondire la questione con i suoi consiglieri giuridici ed ha aggiunto che il governatore mettere tecnici competenti a supporto del suo lavoro nel settore».

Il governatore non si è lasciato sfuggire l’occasione di affondare il colpo nei confronti della precedente maggioranza di centrodestra dopo l’ennesima doccia gelata arrivata da Bruxelles sui fondi comunitari a rischio: «Abbiamo trovato una situazione grave. La sospensione è stata decisa nel 2012 dalla Commissione europea per i controlli inadeguati della Regione. È grave tutto questo così come è grave che il programma 2014/2020 sia rimasto arenato per un anno perché la Regione non ha risposto alle richieste della Commissione, lo abbiamo fatto nei giorni scorsi. Perdiamo oltre un anno e mezzo di tempo prezioso, ci attiveremo per recuperare il recuperabile».