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Consiglio al lavoro: dimezzati gli stipendi dei dirigenti

REGGIO CALABRIA Oliverio prende per la prima volta la parola in Aula e ribadisce il «ruolo centrale che avrà il Consiglio nell’azione di governo». Il governatore imposta il suo discorso di insediam…

Pubblicato il: 07/01/2015 – 16:27
Consiglio al lavoro: dimezzati gli stipendi dei dirigenti

REGGIO CALABRIA Oliverio prende per la prima volta la parola in Aula e ribadisce il «ruolo centrale che avrà il Consiglio nell’azione di governo». Il governatore imposta il suo discorso di insediamento sulla volontà di sviluppare il confronto principalmente nella “casa dei calabresi”. Più “assemblearismo”, dunque, anche se le parole d’ordine del nuovo corso sono altre. Cioè «sobrierà e rigore». Oliverio le ripete più volte, per rimarcare l’importanza di introdurre atteggiamenti nuovi, che dovranno caratterizzare l’agire di «chi ha responsabilità di governo e rappresentanza».

 

BILANCIO E PIANO CASA
Ma già dalla prima uscita il neo governatore dimostra di voler lasciare spazio più ai fatti che alle mere enunciazioni di intenti. Infatti è il Consiglio ha approvato a maggioranza l’esercizio provvisorio di bilancio e la proroga di due anni (fino al dicembre 2016) del “Piano casa”, che incassa disco verde all’unanimità. Via libera anche a un emendamento sui rifiuti, che consentirà lo sblocco dei fondi per la manutenzione straordinaria degli impianti pubblici.
«L’approvazione dell’esercizio consente il funzionamento della macchina regionale, a partire dal pagamento delle spese dei dipendenti», ha spiegato Oliverio. Approvata anche la proposta di legge sul contenimento delle spese nelle società regionali e sull’accorpamento dei ruoli tra i dipendenti del Consiglio e quelli della Regione. Si tratta, in sostanza, di una norma “taglia-stipendi” che prevede la riduzione del 50% degli emolumenti previsti per i manager delle società partecipate e in house. «È impensabile – ha detto Oliverio – che un dirigente possa accumulare compensi che superino i 135mila euro all’anno. La proposta è stata avanzata in vista di un processo di riordino della strumentazione regionale. Ci sono sprechi, inutilità e risorse che alimentano solo condizioni di privilegio. E la Calabria ha bisogno di essere rimessa in piedi».

Ma c’è chi, come Mimmo Tallini (Fi) si dimostra particolarmente scettico sulla reale “operatività” del “taglia-stipendi”: «Non vorrei che fosse pura demagogia. Questo è un percorso che ha bisogno delle rassicurazioni degli uffici tecnici e giuridici per i chiarimenti dovuti».
«Voglio tranquillizzare Tallini: non siamo adusi a seminare demagogia e fumo. L’emendamento ha un obiettivo chiaro: contenere le spese. Sarebbe importante una convergenza su questo punto, al fine di compiere uno sforzo per recuperare risorse e riutilizzarle in direzione delle molte aree di sofferenza della regione», ha subito replicato il governatore.

 

FI GIÀ IN GUERRA
Non è che l’antipasto. Fin dalle prime battute, infatti, Forza Italia dimostra di voler dare corpo a un’opposizione dura e sferzante. Ad aprire le ostilità sono i “decani” Alessandro Nicolò e Mimmo Tallini, che accusano la maggioranza di aver dato avvio a un trasversalismo che «non fa bene alla politica». Il riferimento è all’ “accordo” tra Pd e Ncd che ha portato all’elezione immediata di Tonino Scalzo alla guida del Consiglio e di Pino Gentile alla vicepresidenza. «Ormai è chiaro che solo il nostro gruppo rappresenta l’opposizione, lontano dagli inciuci e dai trasversalismi. Questa pattuglia non sarà minoritaria nell’ambito dell’opinione pubblica della nostra regione». Parole che provocano la reazione di Orlandino Greco: «Tallini, con candore virginale, viene a fare il maestrino e a dare giudizi sul comportamento della maggioranza. Non ci appartengono né il trasversalismo né la demagogia. Dovete prendere atto (dice rivolto alla minoranza, ndr) che è cambiata un’epoca. Oggi inizia la fase di cui i calabresi domani dovranno gioire». A respingere le accuse ci pensa pure Sinibaldo Esposito (Ncd): «Non siamo qui a lucrare posizioni di potere. Saremo anche critici quando non condivideremo i provvedimenti approvati da questa maggioranza». Ma è Fausto Orsomarso a rincarare la dose. Si rivolge direttamente a Oliverio con una battuta: «Prendiamo atto che un comunista oggi viene sostenuto dai moderati. È chiaro che esiste una maggioranza composta da Pd e Ncd».

 

OLIVERIO E IL RINVIO
In chiusura, Oliverio torna sulle polemiche legate allo slittamento della prima seduta del Consiglio (inizialmente convocato per il 29 dicembre e riunitosi solo oggi). «Il rinvio è stato chiesto da un esponente della minoranza (Morrone, ndr). Lo ricordo perché la giornata di oggi ha fatto chiarezza sui polveroni alzati nei giorni scorsi, quando si è cercato di costruire rappresentazioni false. Quelle che dicevano che c’erano problemi per la scelta del presidente del Consiglio e dei vice. Con l’elezione di Scalzo, che ha ottenuto più voti rispetto al necessario, si fa definitivamente chiarezza. Qui non ci sono inciuci: c’è una maggioranza che ha scelto un presidente eletto nella maggioranza. Dall’altra parte vedo invece una minoranza del tutto disarticolata».
Confermata la road map per la prossima settimana. Oliverio ha annunciato una nuova seduta nel corso della quale inizierà il processo per la modifica dello Statuto regionale, allo scopo di «allinearlo a quelli di altre realtà del Paese». Il governatore ha ripetuto di voler eliminare la figura del “consigliere-supplente” (già impugnata dal governo davanti alla Corte costituzionale) e ribadito la volontà di avere “mani libere” per la scelta dei componenti della giunta. Le modifiche introdurranno anche la figura del “consigliere delegato”, che parteciperà alle riunioni dell’esecutivo e si occuperà di settori specifici della vita della Regione.

 

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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