REGGIO CALABRIA Superata di slancio l’elezione del presidente del Consiglio e di tutto l’Ufficio di presidenza, è ora arrivato il momento di scegliere i capigruppo. Più facile a dirsi che a farsi. Le discussioni all’interno dei veri raggruppamenti sono già state avviate, ma le certezze sono ancora poche. Soprattutto nel Pd, il partito con più rappresentanti in assemblea. «Ancora non abbiamo minimamente affrontato la questione», confida uno dei consiglieri regionali dem. L’elezione di Tonino Scalzo (favorita dai tre voti di Ncd) finora ha catalizzato tutte le attenzioni del Pd, ma è più che probabile che il “nodo capogruppo” venga affrontato nei prossimi giorni. Il principale “indiziato” resta Carlo Guccione, il consigliere più votato non solo del Pd, ma di tutta la regione. Ma la sua nomina potrebbe diventare effettiva solo nel caso in cui il governatore Oliverio non decida di farlo rientrare tra i membri della sua giunta, che sarà varata solo dopo l’approvazione in prima lettura delle modifiche allo Statuto regionale. In questo caso, potrebbero salire le quotazioni di Sebi Romeo, terzo per preferenze dietro allo stesso Guccione e Scalzo.
Poche discussioni sulle formazioni satellite del Pd. Flora Sculco sarà, in sostanza, capogruppo di se stessa, dal momento che è l’unica rappresentante di “Calabria in rete”. Stessa storia per Giovanni Nucera per “La sinistra”. Giochi fatti anche per il gruppo che porta il nome del governatore: a guidare la lista “Oliverio presidente” dovrebbe essere Orlandino Greco.
Più complicate le dinamiche in Forza Italia. In pole position c’è Fausto Orsomarso, che può contare sull’appoggio incondizionato di Mimmo Tallini e di Nazzareno Salerno, che lo considerano l’uomo giusto per portare una ventata di freschezza e dinamicità nel gruppo azzurro. Ad aspirare al ruolo c’è pure Alessandro Nicolò. Più incerto, invece, l’orientamento dell’ex presidente dei berluscones, Ennio Morrone, che non ha ancora chiarito la sua posizione in merito.
Non dovrebbero esserci problemi nemmeno dalle parti della Casa delle libertà, che dovrebbe eleggere alla presidenza Francesco Cannizzaro. I Democratici e progressisti opteranno invece per l’ex assessore provinciale di Cosenza Giuseppe Giudiceandrea, mentre ad Arturo Bova dovrebbe essere assegnata la presidenza di una commissione consiliare. Nebulosa la situazione in casa Ncd. Con Pino Gentile alla vicepresidenza di Palazzo Campanella, uno tra Giovanni Arruzzolo e Sinibaldo Esposito dovrà necessariamente fare un passo indietro per favorire il collega di partito.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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