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Nicolò: «Oliverio riporta la Calabria agli anni 70»

REGGIO CALABRIA «La continua e pressante insistenza del presidente Oliverio di perseguire ad ogni costo lo svuotamento del consiglio regionale della Calabria e di rompere il patto degli anni 70, st…

Pubblicato il: 10/01/2015 – 14:06
Nicolò: «Oliverio riporta la Calabria agli anni 70»

REGGIO CALABRIA «La continua e pressante insistenza del presidente Oliverio di perseguire ad ogni costo lo svuotamento del consiglio regionale della Calabria e di rompere il patto degli anni 70, sta scivolando, di giorno in giorno, in una sorta di autismo politico-istituzionale». Lo afferma in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Alessandro Nicolò. «La dichiarazione – aggiunge – del presidente della Regione, sul piano del merito prima ancora che su quello della legittimità, con cui tenta di imputare al consiglio regionale ogni responsabilità su “sacche di privilegi e parassitismo”, è assolutamente inaccettabile. Oliverio sembra preso da furia iconoclasta, e tenta pericolosamente di far indossare la maglia nera dello spreco all’assemblea legislativa, mettendo in atto un discutibile disegno, paludandolo di presunta politica contro gli sprechi. Oliverio, evidentemente, non considera, o vuole confondere, i tempi e la storia: dimentica, infatti, che il consiglio regionale non è più da oltre venti anni ospitato nel ridotto di Palazzo San Giorgio, ma è una infrastruttura di servizio, efficiente e complessa, riferimento naturale di tutti i calabresi. Egli deve farsene una ragione e non tenti di contrapporre presunte politiche di riforma legate (guarda caso!) alla gestione dell’assemblea legislativa con altri obiettivi inopportuni che, alla fine, peseranno ulteriormente sui già precari equilibri della società calabrese. Rispetto, poi, ai campanili, il presidente della Regione sta, invece, offrendo sponda a chi ha interesse, a Reggio, Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone e Cosenza, a mantenere alta la tensione su questioni davvero insignificanti, forse inconsapevolmente, ma che di fatto alimentano un malessere che va oltre l’emiciclo dell’aula “Fortugno”. Il richiamo, poi, al buon senso di cui egli fa menzione nella sua nota, dovrebbe, “in primis”, salvaguardarlo».

«La crescente preoccupazione – prosegue Nicolò – di un isolamento di Reggio dal resto della Calabria è dunque legittima. Venga in Consiglio, il presidente della giunta, invece di gettare fumo negli occhi dei calabresi, e dica cosa intende fare per governare diversamente la Calabria; comunichi all’assemblea legislativa gli indirizzi programmatici sui ritardi drammatici, che anche il suo Pci-Pds-Ds-Pd ha contribuito a rendere tali e di cui la Calabria sta soffrendo, non con atteggiamenti qualunquistici forti dei numeri, ma con l’ardimento di chi, cosciente di essere stato investito da una responsabilità ampia, vuole trasformare questo mandato popolare per una vera svolta delle condizioni della Calabria. Per tali ragioni contrasteremo chiunque spinga la Calabria verso il piano inclinato del facile qualunquismo e renda, invece, noto ai calabresi, con atti trasparenti e legittimi, il suo percorso politico-programmatico. Qui nessuno vuole difendere presunte “riserve indiane”, ma lavorare con forte spirito costruttivo per rimettere in cammino la nostra regione. Oliverio, però, sta iniziando dal lato sbagliato».

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