VIBO VALENTIA Il gup distrettuale di Catanzaro, Giuseppe Perri, in accoglimento di una richiesta dei pm della Dda Camillo Falvo e Domenico Guarascio, ha rinviato a giudizio gli indagati dell’operazione antimafia “Talitha Kumi”, dal nome di una cooperativa agricola di Sant’Onofrio, nel Vibonese, presa di mira dai clan.
Il rinvio a giudizio dinanzi al tribunale di Vibo Valentia è stato disposto per: Domenico Bonavota, 36 anni, ritenuto a capo dell’omonimo clan, Domenico Cugliari, 56 anni, detto “Micu i Mela”, zio di Bonavota, Giuseppe Barbieri, 41 anni, tutti di Sant’Onofrio.
Rito abbreviato invece – che comporta uno sconto di pena pari ad un terzo in caso di condanna ed un processo dinanzi allo stesso gup – per Gregorio Giofrè, 52 anni, detto “Ruzzo”, genero del boss di San Gregorio d’Ippona, Rosario Fiarè. Estorsioni e danneggiamenti aggravati dal metodo mafioso, i reati contestati agli imputati i quali avrebbero tagliato nel 2011 mille alberi di ulivo della cooperativa dinanzi al rifiuto di uno dei titolari a cedere gratis al clan Bonavota 500 litri di olio all’anno. Il titolare della cooperativa sarebbe stato poi costretto a cedere un terreno al clan. Della cooperativa, oltre a Pietro Lopreiato, principale vittima delle pretese dei clan, facevano parte anche due sacerdoti: don Salvatore Santaguida, già parroco di Stefanaconi, e don Domenico Muscari, parroco di San Nicola da Crissa, altro centro del Vibonese.
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