“Peggio del fatto che a un soggetto ben noto alle forze di polizia per il suo coinvolgimento in episodi
di crescente e non lieve allarme sociale venga assegnato un compito altissimo e delicato quale
un incarico in un corso di laurea c’è solo il fatto che chi glielo ha conferito ammetta di non sapere
nulla dei trascorsi giudiziari di questa persona e, una volta informato, affermi, in sostanza, che non
gli importa. E’ una cosa alquanto grave, laddove si dimostra così di non credere che insegnare non
significa solo trasmettere nozioni, ma richiede imprescindibilmente un equilibrio e un complessivo
senso del rispetto che difficilmente possono legare con la personalità di un uomo che si definisce
un sovversivo e si vanta di esserlo. C’è una sola parola a commento di tutto questo: vergogna!”.
Franco Maccari, segretario generale del sindacato indipendente di polizia (Coisp), commenta così
la notizia del conferimento dell’incarico per il corso di Sociologia dell’ambiente e del territorio all’Università “Magna Graecia” di Catanzaro a Francesco Saverio Caruso, esponente del Prc e leader
del movimento no global campano, che vanta vari coinvolgimenti in procedimenti giudiziari legati
alla sua attività politica fra i quali spicca un provvedimento cautelare emesso a carico suo e di altri
indagati per associazione sovversiva finalizzata al sovvertimento dell’ordine costituzionale e
propaganda sovversiva (accuse poi cadute in prescrizione). Dopo le prime reazioni giunte a poche ore dalla diffusione della notizia, il coordinatore del corso di laurea in Sociologia dell’università “Magna Graecia”, Cleto Corposanto, ha affermato a proposito di Caruso: “Non sapevo del suo passato politico, ma ora che lo conosco credo che se ci sono dei problemi di carattere giudiziario questi vadano risolti nelle sedi opportune. Qui si tratta di un insegnamento universitario per il quale è stata effettuata correttamente una valutazione comparativa sulla base dei soli titoli e requisiti di natura accademica”. “Ci sono criteri di opportunità che vanno ben al di là della mera forma – aggiunge Maccari – e fingere che non contino significa infischiarsene del gravoso onere di occuparsi della formazione dei nostri giovani, che nasconde anche un non secondario rischio di trasmettere, assieme alle nozioni, una propria ed estremistica interpretazione di esse. E la cosa vale mille volte di più se si parla di un corso di laurea proprio in Sociologia, perché a Caruso non si è affidato il compito di insegnare cucito e ricamo. Qui il rispetto delle altrui ideologie politiche non centra affatto – conclude il segretario del Coisp -, perché si discute piuttosto dei metodi e delle modalità che una persona ritiene di poter utilizzare per affermarle. Metodi e modalità che arrivano a comprendere, il dileggio, il rifiuto e la totale mancanza di rispetto per le istituzioni, per le regole e per quell’insieme di canoni del vivere civile che garantiscono la pacifica convivenza e la libertà degli altri come la propria. Non dare pesoa queste valutazioni, partendo dalle stesse affermazioni di chi fa della contestazione dello Stato e delle istituzioni la propria bandiera, manifesta purtroppo una sciatteria che, a ben riflettere, sta fra le generali concause dell’arrogante mentalità dei tanti che pretendono di affermare se stessi e le proprie idee anche violando le regole, con i quali noi appartenenti alle forze dell’ordine dobbiamo purtroppo confrontarci sempre più spesso”.
x
x