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Un tesoro sommerso e dimenticato

Le stanze del Cnr di Rogliano sono piene di carte, di studi, di analisi che restano però nei cassetti. Le telecamere di “Presa diretta” accendono i riflettori ancora una volta sulla nostra regione….

Pubblicato il: 11/01/2015 – 22:14
Un tesoro sommerso e dimenticato

Le stanze del Cnr di Rogliano sono piene di carte, di studi, di analisi che restano però nei cassetti. Le telecamere di “Presa diretta” accendono i riflettori ancora una volta sulla nostra regione. La trasmissione di Raitre, condotta da Riccardo Iacona, è tornata in onda domenica sera con un’inchiesta (dal titolo “Tesoro Italia”) dedicata al dissesto idrogeologico in un viaggio che attraversa il paese da Sud a Nord, dalla Calabria fino alla Liguria. Sotto le frane non restano solo case, scuole, strade, ma il futuro stesso dell’Italia. Un tesoro di potenzialità enormi che potrebbe produrre ricchezza e posti di lavoro.

 

presa diretta 1

 

Ad accompagnare Iacona nel suo viaggio tra montagne “minacciose” e strade pericolanti è il geologo Carlo Tansi. Lui e il suo gruppo di ricerca («tutti precari, con contratti scaduti») da anni elaborano una mappa delle frane della regione. «Ma quello che è grave – afferma Tansi – che dal 2001 a oggi la Regione non ha messo mano al Piano di riassetto idrogeologico. Studiamo tante frane, ma poi non si hanno ricadute sul territorio e questo ci dispiace. Si fanno interventi tampone. Non è stato fatto nulla e si lavora soltanto nelle emergenze».

 

presa diretta2

 

Le telecamere di “Presa diretta” arrivano a Cavallerizzo, il centro storico di Cerzeto, centro del Cosentino, distrutto da una frana nel 2005. Qui Iacona e Tansi camminano ancora tra le macerie di una scuola elementare. È stata creata una nuova Cavallerizzo, ma quelle strade e case spaccate ricordano un disastro – forse – evitabile. La gente se ne va. A ogni evento franoso corrisponde un calo demografico.

 

iacona e tansi

Eppure – come sottolinea più volte Riccardo Iacona durante il suo reportage – la Calabria ha tante professionalità e risorse che potrebbe utilizzare. Lo ha toccato con mano quando ha attraversato i cubi dell’università della Calabria e ha parlato con gli studenti del dipartimento di Scienze della terra. Tutti pronti ad aiutare la loro terra e aspettano solo che si dia il via ai mille cantieri della nostra regione. Nei Comuni di residenza della maggior parte dei ragazzi, sentiti dal giornalista di Raitre, non esiste un geologo. Eppure il ruolo di questi professionisti è fondamentale. Ne è convinto il rettore dell’Unical, il geologo Gino Mirocle Crisci: «Se l’Italia non utilizza le competenze dei geologi è perché la politica vuole avere mano libera sulla gestione del territorio».

 

Iacona e Crisci

 

Le telecamere di “Presa diretta” tornano nuovamente nell’area industriale di Zumpano, con un multisala costruito dove una frana non ha fatto vittime solo perché non c’era nessuno nei dintorni. Dal costone che sovrasta il cinema “Andromeda river” – e diverse attività commerciali, tutte costruite in zona ad alto rischio – si vede la rete che sostiene la montagna. Che però – spiega il rettore Crisci – in realtà non riescono a frenare le infiltrazioni. La frana di Zumpano è finita nelle aule del tribunale bruzio e vede tra gli imputati Claudio Carelli (ex sindaco di Zumpano), Ovidio Antonio De Ierolamo (legale rappresentante della Lidl, che sotto il costone “incriminato” ha costruito un supermercato) e Carlo Simeoli della “Dual Village”, che in quell’area ha fatto sorgere il multisala.
La Calabria è comunque uno scrigno ricco di tesori, spesso tenuti nell’incuria. Ma ha una bellezza paesaggistica del valore inestimabile.
Il reportage di Riccardo Iacona continua ad Altomonte dove le risorse della terra, l’arte, la cultura, il paesaggio e la gastronomia danno reddito a tutto il paese. Qui c’è un museo sempre meta di turisti stranieri.
Le telecamere di Raitre si spostano sul Reggino e attraversano la statale 106 jonica.
Panorami mozzafiato: da Capo Spartivento alla fiumara dell’Amendolara, da Pentadattilo fino a Roghudi, plasmato da una fiumara che lo circonda tutto.

 

pentadattilo

 

Si arriva a Caulonia, il sito archeologico, individuato da Paolo Orsi durante i primi decenni del 900, negli anni ha restituito importanti dati sull’estensione della cinta muraria e sull’ubicazione delle aree sacre, delle necropoli e di alcuni quartieri destinati all’edilizia privata. Che – spiega il sindaco – «stiamo cercando di tutelare e valorizzare».
Il bergamotto, il caciocavallo di Ciminà, le mucche podoliche degli allevatori di Stilo, l’esempio della “Fattoria della Piana”.

 

caciocavallo di ciminà

 

 

«E allora – afferma Iacona – non è un tesoro tutto questo? Che ci vuole per farlo fruttare? La politica, questo dovrebbe fare… Questa Italia nascosta, quella delle aree interne si sta rivelando un pozzo di possibilità economiche espresse e ancora tantissime da sfruttare, da rimettere al centro dell’agenda politica del Paese. Non più un mondo abbandonato, lontano da tutto, ma il centro del mondo, perché lì c’è quello che ci serve, il bello, la cultura, ma anche terra, boschi, acqua e cibo. Un cibo unico che ha un valore enorme. Ma quante belle persone che ho incontrato in questo viaggio in Calabria e tutto questo nonostante la presenza della ‘ndrangheta, del malaffare, della malapolitica».
«Se l’uomo non mette le mani sulla terra – dice un produttore del Reggino a Iacona – il territorio muore. La terra bisogna curarla, amarla e lei ti ripaga».

 

Mirella Molinaro

m.molinaro@corrierecal.it

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