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Charlie Hebdo, Minniti: «Sicurezza senza rinunciare a libertà»

LAMEZIA TERME «La forza delle grandi democrazie, come la nostra, deve essere quella di saper tutelare la sicurezza senza rinunciare alle libertà. E la libertà di stampa è quella principale». Così M…

Pubblicato il: 12/01/2015 – 14:03
Charlie Hebdo, Minniti: «Sicurezza senza rinunciare a libertà»

LAMEZIA TERME «La forza delle grandi democrazie, come la nostra, deve essere quella di saper tutelare la sicurezza senza rinunciare alle libertà. E la libertà di stampa è quella principale». Così Marco Minniti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti, nel corso della trasmissione “In 1/2H” di Lucia Annunziata. «È evidente – aggiunge Minniti – che dopo Parigi emerge il problema di tutelare la libertà di stampa». Tuttavia «io non sono d’accordo» con «chi dice che dobbiamo fare uno scambio tra libertà e sicurezza». «In Italia – spiega Minniti – stiamo ragionando su questo schema: rispetto a un attentato terroristico abbiamo tre livelli che possiamo così configurare: possibile, probabile, potenziale e preciso. In Italia stiamo al livello del possibile, cioè può succedere. Non dobbiamo abbassare la guardia, sappiamo che potenzialmente siamo nel mirino e tuttavia ragioniamo come se fossimo in una situazione potenziale e precisa. Questo è il modo per garantire il massimo di prevenzione».
Secondo Minniti, «non c’è divaricazione tra i principali Paesi europei» nella risposta da dare al terrorismo, dopo il vertice dei ministri europei a Parigi. E il problema «non è quello di sospendere Schengen, è esattamente il contrario. Il terrorismo islamico vede l’Europa più unita. Si è colpito Parigi per colpire l’Europa. Per questo l’Europa deve dare una risposta il più possibile unitaria al terrorismo».
Il sottosegretario considera poi uno «strumento importante» l’idea, avanzata dai ministri degli Interni dell’Ue a Parigi, di condividere i dati sulle liste dei passeggeri dei voli aerei dell’Unione europea. Questo scambio, spiega, «è un modo per tenere viva Schengen». «Nel momento in cui si arriva in Europa – precisa Minniti – essendoci la libera circolazione, se si ha la possibilità di conoscere le liste passeggeri di tutti i paesi europei, si è più tranquilli dovendo gestire uno spazio che non ha più confini interni». «Parliamoci chiaro – dice Minniti –: scambiarsi le liste dei passeggeri è uno strumento assolutamente importante, specie per quanto riguarda gli aerei e per quei viaggi con degli scenari di crisi. È importante sapere chi viaggia regolarmente con la Siria, con l’Iraq o con la Nigeria potremmo avere un quadro un po’ più preciso su qual è la minaccia». «Le liste passeggeri – conclude il sottosegretario – non c’entrano nulla con Schengen, sono anzi un elemento di complementarità. Dal momento in cui c’è uno spazio aperto da un punto di vista doganale, io mi scambio le informazioni tra i vari Paesi europei».

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