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Fi al lavoro per la «ricostruzione»

LAMEZIA TERME Ricostruire il partito in Calabria. Per Jole Santelli è ormai una specie di mantra: Forza Italia deve lasciarsi alle spalle incomprensioni e polemiche e imbastire una vera opposizione…

Pubblicato il: 12/01/2015 – 19:09
Fi al lavoro per la «ricostruzione»

LAMEZIA TERME Ricostruire il partito in Calabria. Per Jole Santelli è ormai una specie di mantra: Forza Italia deve lasciarsi alle spalle incomprensioni e polemiche e imbastire una vera opposizione in Consiglio. La “segretaria” calabrese oggi lo ha ripetuto in tutte le salse ai membri del coordinamento e ai neo consiglieri regionali durante il vertice convocato a Lamezia. Unità e ristrutturazione. Principi che, però, passano dalla condivisione di regole precise. Una di queste, ribadita ancora una volta durante la riunione dei berluscones, è l’incompatibilità tra incarichi nelle istituzioni e ruoli “di partito”. Tradotto: i capigruppo o, eventualmente, i membri dell’Ufficio di presidenza, e i presidenti di commissione, non potranno ricoprire ruoli di rilievo nelle varie articolazioni territoriali di Fi. Premessa che rimanda dritto dritto all'”affaire Mangialavori”. Il giovane consigliere regionale aveva declinato l’invito a fare il capogruppo della Casa della libertà in Consiglio perché «il partito ha voluto gratificarmi assegnandomi il ruolo di coordinatore di Forza Italia per la provincia di Vibo Valentia». Dichiarazione a cui erano seguite diverse polemiche. In primis per via della successiva presa di posizione di Domenico Arena, che ha rivendicato quel ruolo per sé. Una vertenza su cui oggi ha voluto intervenire direttamente Santelli, che in sostanza ha assunto un «impegno» preciso nei confronti di Mangialavori, che ha scelto fin dal primo momento di occuparsi del partito nella sua provincia. «Impegno che sarà rispettato nell’ambito del progetto di riorganizzazione che verrà presentato nelle prossime settimane al presidente Berlusconi», ha detto la coordinatrice regionale.
Altra questione spinosa riguarda la nomina del capogruppo. Sarà Alessandro Nicolò, che ha dalla sua i “voti” di Ennio Morrone e Nazzareno Salerno, anche se in queste ore si sta lavorando per ricucire gli “strappi” con gli altri due consiglieri azzurri, Fausto Orsomarso e Mimmo Tallini. Il processo è iniziato e non è detto che porterà necessariamente a un consenso unanime sul nome dell’ex vicepresidente di Palazzo Campanella. Anche se c’è già chi assicura che Nicolò, comunque andranno le cose, per il futuro è pronto a costruire un rapporto solido anche con i colleghi di partito che non hanno da subito appoggiato la sua candidatura a capogruppo. Il tempo stabilirà se in casa Fi potrà davvero tornare la pace una volta per tutte. Intanto lo stesso Morrone, in qualità di consigliere anziano, ha indetto la riunione del gruppo già per oggi in prima convocazione e per domani in seconda.

 

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it

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