REGGIO CALABRIA Mangialavori si schiera al fianco dei malati ematici della Calabria. Il consigliere regionale della Casa della libertà oggi ha depositato un’interrogazione a risposta scritta al fine di «conoscere se la neoeletta amministrazione regionale abbia intrapreso ogni utile iniziativa volta a risolvere la questione relativa al mancato pagamento dei titolari dei benefici di cui alla legge 210 del ’92».
Mangialavori ricorda come sono più di mille i casi di calabresi infetti da virus dell’epatite o dell’Hiv per trasfusioni o interventi chirurgici errati. «A tal proposito – spiega – va precisato che dal 2001, la competenza al pagamento di tali indennità è stata assegnata alle Regioni. Idem per quel che concerne gli interessi legali e la rivalutazione monetaria sui ratei maturati e non riscossi; e tutto ciò in virtù di un’evoluzione giurisprudenziale ormai consolidata. Ma, in seguito ai tagli operati con la cosiddetta spending review, a partire dal dicembre 2011, il governo ha decurtato i fondi destinati al pagamento di tali indennità».
«La precedente amministrazione regionale – continua il neo consigliere regionale – in una prima fase, ha fatto fronte al pagamento delle indennità in questione, anche mediante l’utilizzo di fondi propri di bilancio. Tuttavia, la situazione adottata non ha risolto la problematica in esame. Tant’è che, allo stato, molti calabresi aventi diritto a percepire le suddette indennità e i relativi oneri accessori (interessi e rivalutazione monetaria), non hanno avuto riscontro nei loro diritti. In merito, è da sottolineare che per molte persone, l’indennità ex lege 210 del 1992 rappresenta l’unica fonte di sostentamento. Per altre, gli oneri accessori a tale indennità rimangono un beneficio acclarato, normativamente o giudizialmente, ma non soddisfatto concretamente».
«Per tali ragioni – sottolinea Mangialavori – è stato chiesto alla giunta regionale, se intenda o meno, inserire nell’agenda di governo, con estrema sollecitudine, tutte le iniziative politiche finalizzate a una positiva soluzione dell’annosa vicenda. La gravità circa il mancato integrale o parziale pagamento delle spettanze in questione, si traduce, infatti, per molti calabresi in un’inaccettabile negazione di un loro primario diritto».
x
x