TRIESTE La possibile definizione di un Piano strategico nazionale dedicato alla salvaguardia delle coste italiane dai fenomeni erosivi è stata al centro, oggi a Roma, di un incontro istituzionale al ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare cui è intervenuta la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani. Alla riunione hanno partecipato il sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, assessori regionali all’Ambiente e i rappresentanti dell’Ispra, Istituto superiore Protezione e Ricerca ambientale.
«Un Piano d’intervento o la predisposizione di linee strategiche per combattere un fenomeno che di fatto, come è stato fatto notare nel corso dell’incontro, connota circa 2.400 degli 8.200 chilometri di costa in Italia, rappresenta una priorità nazionale che riguarda anche la nostra regione», ha indicato Serracchiani. «Si è analizzata l’eventualità di costituire un Tavolo di lavoro ministero-Regioni marittime- Ispra; un’ipotesi a cui il Friuli Venezia Giulia vuole aderire – ha spiegato Serracchiani al termine – coinvolgendo tutte quelle istituzioni che possono contribuire, con un alto tasso scientifico, alla preparazione di tale Piano. In questo senso, ho già ritenuto di confermare la partecipazione, da parte del Friuli Venezia Giulia, dell’Istituto nazionale di Oceanografia e di geofisica sperimentale di Trieste».
La presidente ha inoltre ricordato al sottosegretario Velo l’importanza degli obiettivi della cosiddetta “Carta di Livorno”, che «ha recentemente delineato i termini della sostenibilità come motore di sviluppo dell’ambiente marino. In quell’occasione, furono gettate le basi per l’avvio di una Strategia nazionale del Mare, con specifici obiettivi come una governance unitaria a livello nazionale per dotarsi di elevati livelli di coordinamento istituzionale e sinergie sui temi del mare; la connessione terra-mare per promuovere responsabilità e partecipazione delle comunità costiere, l’armonizzazione ed efficacia dei controlli in mare e lungo le coste per ottenere standard unitari e livelli di controllo scientifico e operativo – ha concluso – adeguati».
x
x